La sera dopo la sconfitta, per certi versi clamorosa, della Openjobmetis Varese sul parquet di Pistoia, è tornata in onda L’Ultima Contesa, il talk show sulla pallacanestro di VareseNoi.
Proprio la prestazione dei biancorossi al PalaCarrara è stato il tema principale della puntata. Di questo, ma anche delle presunte sirene di mercato che riguardano Hands, del futuro societario e di molto altro, se ne è parlato con Thomas Valentino, uno degli sponsor della società con la sua Esse Solar. Assieme a lui presente anche Flavio Vanetti, giornalista de Il Corriere della Sera.
Di seguito alcune delle dichiarazioni di Valentino.
«C’è poco da dire - sulla partita contro Pistoia - La mia parte da tifoso va in escandescenza e vorrebbe un colpevole sulla gogna, ma la testa capisce che è un momento in cui quando questa squadra trova un po’ di tranquillità è come se il cervello e il fisico fossero appagati. La partita ha avuto due facce che non si possono commentare, chi vive lo sport lo sa. Purtroppo capisco quello che sentono i tifosi, nessuno di noi avrebbe pensato di vivere una domenica così».
Sui numeri relativi ai terzi quarti giocati da Varese: «Se dovessimo vedere questi numeri siamo da disperazione, ma non ci basiamo solo su questo, puoi anche perdere tutti i quarti ma vincere poi quello decisivo. Secondo me nel campionato ci sono giocatori americani che non hanno cultura di un basket in una certa dimensione, gli americani non sanno nemmeno che esiste la retrocessione. In questo momento penso che ci voglia un giro di vite o una strigliata, ma non penso che non sia stata fatto. Mandole l’ho sempre difeso, ieri ha chiamato anche tanti timeout, ma in campo poi ci vanno i giocatori».
«Assui è un ragazzo Under 19 ed è nostro, questo significa che lavorare sul settore giovanile paga. Siamo qui ad accusare Mandole o la dirigenza, ma cosa può fare di più una società che non può iniziare un campionato alla pari? Ottimizziamo il mercato su tre o quattro giocatori che veramente possano far cambiare marcia».
Capitolo mercato: Jaylen Hands pare nel mirino del Maccabi Tel Aviv. Il giocatore ha nel suo contratto una clausola che gli permetterebbe di lasciare il club biancorosso per una squadra di Eurolega previo un pagamento di 200.000 dollari.
«Oggi, l’unica cosa su cui puoi sperare, è mettere un buyout - il pensiero di Valentino - Quando devi giocare con un budget bassissimo cerchi di creare qualcosa che generi una ricchezza, dopo esserti salvato, ma poi provare a capire come capitalizzare e come certi maganti possano darti un amano. Trovi una squadra che a febbraio ti da 200.000 dollari? Hands lo porto io in biciletta, poi magari sblocca altri giocatori. Tutto questa salva la cassa. O cassa o risultato sportivo: finché non troviamo questo connubio Varese continuerà a militare fuori dalle prime otto».
Su Scola e sulla situazione societaria: «L’arrivo di Luis Scola è stato l’ultima chiamata per reggere l’urto del fallimento, perché il consorzio non ce l’avrebbe più fatta. L’immagine di Varese, anche per i procuratori, era diventata un po’ fumosa, anche se nessuno dimentica le cose buone fatte. Sapevamo della sua passione e che avrebbe trasformato il decadimento in una nuova immagine. L’errore o la cosa che non ha ancora permesso al progetto di decollare è stato il discorso sugli australiani. Stiamo vivendo un anno in ritardo, la vera situazione di break even della Pallacanestro Varese sarà il 2026, con garanzie di sponsor e di valore. Sarà un anno in cui Luis stesso vorrà investire in maniera importante».
Qui sotto il video della puntata integrale.