Un foglio bianco quadrato, una comunicazione in stampatello, poche righe per avvertire i clienti che La Cartoleria di via Cadore 105, a Giubiano, il 12 marzo cesserà l’attività, vinta dall’avanzata spietata dei supermercati e delle vendite online. Un pezzo di storia della castellanza scompare per sempre, e segue a ruota altre edicole costrette alla chiusura dal calo delle vendite e dai costi di gestione. La morìa è senza fine: sparite le due edicole delle stazioni, poi quelle in centro, e in tempi più recenti il chiosco davanti al palazzetto di Masnago, di Avigno e da ultimo quello di via Sanvito.
Massimiliano Mancuso, 44 anni, ha rilevato La Cartoleria nel 2003, ma il negozio è lì da molto di più, con diverse passate gestioni: «Avevo terminato il servizio militare e per un po’ mi ero messo a lavorare in una ditta, poi con i miei genitori ho deciso di rilevare il negozio, e mio padre Francesco ancora mi dà una mano. Facciamo da cartoleria ed edicola e abbiamo sempre venduto anche oggetti regalo e addobbi natalizi. Oggi non ce la facciamo più, abbiamo mantenuto soltanto una clientela storica, anziani che ancora acquistano il giornale, e le consegne a domicilio, tra bar e privati circa una cinquantina al giorno, più che altro nella zona di viale Borri».
Massimiliano ha deciso che dal 1° febbraio tutta la merce esposta, a esclusione di giornali e riviste, sarà scontata del 50 per cento fino all’esaurimento delle scorte. «In negozio abbiamo quaderni, taccuini, penne, oggetti di cancelleria, fino allo scorso anno procuravamo anche i libri di testo per le scuole, dalle elementari alle superiori, ma anche quello è diventato un mercato difficile. Anche i giochi non vanno più, la gente li acquista nei supermercati o nei negozi di giocattoli specializzati, lo stesso accade per gli addobbi natalizi. Vendo ancora le carte da gioco dei Pokemon, tornati di moda, ma i ragazzi non leggono, passi il giornale, ma nemmeno più i fumetti. Le donne invece continuano ad acquistare le riviste di gossip, tra le poche a resistere», spiega il titolare de La Cartoleria.
«Tutti i quotidiani sono in flessione, vendo ancora La Prealpina e Il Corriere della Sera, spesso in abbinamento, meno La Gazzetta dello Sport, mentre ce la fa ancora bene La Settimana Enigmistica, e questo dà l’idea dell’età media dei clienti, gli anziani insomma sono il mio zoccolo duro».
La vetrina del negozio dà ancora allegria, con la sfilata delle riviste coloratissime che parlano di viaggi, natura, motori, geografia, nautica, ciclismo ed equitazione, poi c’è la pubblicità del Calendario di Frate Indovino, e gli avvisi che in cartoleria si possono avere stampe da chiavetta usb, dalle mail, scansioni e fotocopie a colori, e anche acquistare biglietti e rinnovare abbonamenti delle autolinee varesine, pagando anche con il bancomat. Sotto il bancone dei giornali fanno capolino diversi modellini di auto, non mancano i puzzle, le carte da regalo, il calendario di Varese in dialetto e quello per l’Anno Santo, perfino il Vinavil. Tutto riporta ai negozi di un tempo, dove si trovava un po’ di tutto, si facevano quattro parole con il titolare, gli si chiedeva magari di procurare il numero speciale di una rivista, oppure il gadget del quotidiano, e soprattutto di tenere da parte le dispense che alla fine formavano un libro.
«Nessuno ormai le colleziona più, la gente non ha più la pazienza di aspettare le uscite settimanali, è cambiato il mondo, anche se Giubiano è rimasto più o meno lo stesso, tranne che per un aumento del traffico alla rotonda davanti al negozio dopo l’avvento del supermercato Tigros. Resta una zona tranquilla, in tanti anni ho subito solo un furto di lieve entità e lo sfondamento di una vetrina da parte di un’auto dopo un incidente. E una volta mi hanno rifilato 100 euro falsi».
Massimiliano, che abita alla Rasa, si alza ogni mattina alle 4.30, apre il negozio alle 5.30 e poi via per le consegne: una routine che durerà ancora per meno di due mesi. E poi? «È una bella domanda, mi cercherò qualcosa da fare, ma non so ancora cosa».