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Attualità | 19 gennaio 2025, 07:00

Il Liberty in Italia: un viaggio tra architettura, arte e società

Casinò di Sanremo

Casinò di Sanremo

Alla fine del XIX secolo, una ventata di innovazione travolse l’Europa, portando con sé una rivoluzione artistica che influenzò l’architettura, l’arte applicata e la cultura visiva dell’epoca: l’Art Nouveau. 

In Italia, influenzato dai movimenti internazionali e in risposta al rigido classicismo che dominava l’arte della Penisola, si affermò lo stile Liberty, simbolo di una società in rapida trasformazione, segnata dal progresso tecnologico, dall’espansione urbana e dall’ascesa di una nuova borghesia imprenditoriale.

Questa nuova espressione artistica permeò tutto il Paese, da nord a sud, da Palermo a Milano, declinandosi in un’infinità di varianti volte ad adattarsi al contesto culturale e alle esigenze locali, spaziando dai palazzi signorili di Torino alle ville della riviera ligure.

Il Liberty celebrava il dinamismo di un’Italia in mutamento, senza però abbandonarne l’eleganza con i suoi motivi floreali e le linee sinuose, mostrando una sorprendente sinergia tra arti decorative e architettura.

Torino e la magia del Liberty: quando l’arte incontrava il progresso

In questo clima di rivoluzione artistica, Torino si erse da subito come culla del Liberty italiano: già nel 1902 l’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna trasformò il parco del Valentino in una vetrina per il Liberty e l'Art Nouveau.

L’espansione urbana e il fermento industriale a cavallo tra Ottocento e Novecento furono terreno fertile per il lavoro di architetti come Pietro Fenoglio, che divenne una figura cardine del Liberty torinese. Uno dei suoi migliori lavori architettonici è rappresentato da Casa Fenoglio-Lafleur, capolavoro di linee sinuose, decorazioni floreali e ferro battuto, monumento alla modernità e all’eleganza. Tuttavia, non operò solo al centro di Torino: il Villaggio Leumann a Collegno, con case operaie, una scuola e la chiesa di Santa Elisabetta, è un’eccezione unica dell’edilizia sociale in stile Liberty.

Torino, con il suo patrimonio architettonico, incarna ancora oggi l’essenza di un’epoca in cui arte e funzionalità si fondono, lasciando un’eredità che continua a ispirare generazioni di studiosi e appassionati.

Sanremo: il gioiello Liberty della Riviera dei fiori

Sanremo fu per l’aristocrazia europea la più ambita destinazione durante la Belle Époque: non soltanto per il suo clima mite e i luoghi incantevoli, ma grazie anche al viaggio della zarina Maria Aleksandrovna nel 1864, che scelse la città di Sanremo per “svernare” e la trasformò in una raffinata meta del turismo elitario, attirando a sé altre personalità importanti come l’Imperatrice Elisabetta di Baviera, la celebre Sissi.

L’ampliamento urbano portò alla costruzione di sontuose dimore, palazzi ed hotel in stile Liberty, come il Casinò Municipale progettato da Eugène Ferret e simbolo dello stile ed il lusso dell’epoca, o il monumentale Hotel Savoy, tristemente noto per il tragico suicidio del grande cantautore Luigi Tenco.

Sanremo, nota anche come la “Città dei Fiori” per la sua floricoltura rigogliosa, continua a evocare il fascino della Belle Époque, testimoniato dall’eleganza delle sue architetture e dalla sua storia legata al turismo elitario.

Genova e il Liberty dei Coppedè: eleganza tra mare e modernità

Le trasformazioni della Belle Epoque non risparmiarono nemmeno la città di Genova che, col suo porto e il mix di architetture medievali e moderne, divenne un luogo significativo per turismo, commercio e industria.

Genova col suo porto storico, sapientemente in armonia con un’architettura medievale e moderna, furono trasformati in luoghi significativi per Belle Époque da commercio e industria. Qui i Fratelli Coppedè, Gino e Adolfo, importarono visioni innovative da Firenze e resero Genova un luogo impossibile da dimenticare: il Grand Hotel Miramare, un capolavoro costruito per l’elite europea che sfida la trama della realtà, e il Castello McKenzie, dove merlature, scale e decorazioni Liberty si fondono in un mix unico, riflettono la personalità senza tempo ma all’avanguardia della città.

L’anima della Genova Liberty si va così a fondere con le figure dei fratelli Coppedè, attraverso i quali la città divenne una perla architettonica del movimento Liberty capace di stupire ancora oggi per la sua bellezza senza tempo.

Varese, la “Città Giardino” che celebra il Liberty e la natura

Incastonata tra lago e montagne, Varese ci stupisce non solo col suo patrimonio architettonico, ma soprattutto grazie ai suoi ampi spazi naturali, che hanno fatto sì che la città prendesse il nome di “Città Giardino”.

Questa peculiarità fu ben sfruttata durante la Belle Epoque, offrendo parchi spettacolari come quello di Villa Toeplitz da cui si ha una vista magnifica sul lago e sulla città. In quegli anni, Varese divenne un centro pulsante per il Liberty italiano, con edifici iconici come il Palace Grand Hotel e la suggestiva Villa Niesi, simboli di un’epoca di grande prosperità.

Un viaggio nel Liberty, insieme a noi

Torino, Sanremo, Genova e Varese: città diverse, unite dal fascino intramontabile del Liberty e da un’eredità culturale che continua a ispirare. Il nostro gruppo editoriale è orgoglioso di essere presente in ognuna di queste realtà, raccontandone la storia, l’arte e le tradizioni.

Valeria Toscano

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