Tanta partecipazione e non meno emozione. Così si è rinnovato l’atteso appuntamento della festa di San Gaudenzio a Fagnano. Prima la messa celebrata da don SImone Chiarion con moltissimi fedeli presenti; quindi il rito civico, con la consegna delle benemerenze decise dalla commissione (capigruppo, presidente del consiglio e sindaco che non può votare): anche qui, numerosi cittadini hanno voluto condividere questo momento.
I nomi dei quattro premiati erano noti (Silva Grassilli, Matteo Gabbia, Danilo Vicelli, Pietro Armato, leggete perché QUI) e c'era molto desiderio di applaudire insieme questi fagnanesi.
Ha ricordato il sindaco Baroffio la genesi della cerimonia: «È tradizione ormai da anni, dopo che il sindaco Roncari approvò questo premio A bon fin da consegnare durante la patronale. Quest’anno per la prima volta nella storia delle civiche benemerenze la commissione ha scelto in via eccezionale di dare un premio in più. Prima vorrei dire che dire grazie a queste persone significa farlo con l’intera comunità fagnanese. Gli aspetti positivi sono di gran lunga maggiori di quelli negativi in paese e questo conferma che la comunità è generosa e partecipe». Presenti la giunta e i consiglieri (il sindaco ha sottolineato l’importanza di essere tutti, maggioranza e minoranze, «amministrazione comunale, che porta avanti il loro pensiero per fare il bene del paese»), nonché il parroco don Simone Chiarion.
Allora via con i riconoscimenti nella sala del consiglio. Si parte con Silva Grassilli sempre in prima linea, mai in prima fila, per i bisognosi. Il calciatore Matteo Gabbia - primo fagnanese a essere convocato in nazionale - non poteva essere presente, ma teneva molto al premio e ha affidato a papà Alessandro il suo messaggio nonché la maglia.
Commosso Danilo Vicelli nel prendere tra le mani la targa, grande il suo contributo alla vita associativa: sempre disponibile, lui che non è nato a Fagnano ma ha dato tutto per il paese. E ancora Pietro Armato, alla guida del Comitato genitori per quasi tutta l'esistenza del sodalizio che esiste da 50 anni.
«Rendiamo omaggio a queste persone e ci inchiniamo al bene di questo paese» ha concluso Baroffio.
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