La Sala Serra del Comune di Ispra era gremita venerdì sera in occasione della prima presentazione pubblica e dell'assaggio dell’ olio di Ispra e delle Terre del Verbano com'è stato denominato.
Questa prima iniziativa ha voluto far conoscere agli ispresi quanto sinora è stato fatto grazie ad un gruppo di volontari tra i quali Domenico Gioia, che è un cultore della valorizzazione dei prodotti del territorio come ad esempio il famoso fagiolo autoctono di Brebbia, riscoperto grazie ad una sua iniziativa intrapresa quando era sindaco di quel paese.
L'avventura dell'olio di Ispra ha inizio a settembre dello scorso anno, quando alcuni appassionati hanno iniziato a raccogliere le olive da alcune piante di ulivo dislocate nei giardini privati del paese lacustre compresi quelli situati davanti al Municipio.
I volontari hanno raccolto circa 3 quintali di olive, che hanno poi portato in un frantoio nel Bresciano: dopo la spremitura sono stati prodotti circa 20 kg di olio pari a circa 22 litri.
Il prodotto finale è di ottima qualità come ha spiegato Fulvio Raimondi, ospite della serata e prossimo assaggiatore ufficiale di olio italiano. L’ esperto ha spiegato al pubblico di aver fatto analizzare l'olio di Ispra all'InnovHub di Milano che è risultato essere di ottima qualità, rientrando ampiamente nei parametri di olio extravergine.
L'olio di Ispra ha un profumo al naso di erba fresca e di mandorle ed alla bocca un gusto di intensità media di fruttato e di piccante. Caratteristiche apprezzate anche dal pubblico durante la degustazione.
L'obiettivo dei volontari adesso è quello di espandere la produzione di olio estendendola ai territori vicini facenti parte delle Terre del Verbano. Per portare avanti questa iniziativa si intende costituire un'associazione di volontari senza scopo di lucro, per iniziare questo percorso che potrebbe diventare nel tempo una nuova eccellenza del Verbano.
Alla serata di degustazione erano presenti anche il sindaco di Ispra Rina Di Spirito, con alcuni amministratori locali. Il primo passo è stato fatto, ora bisogna portare avanti questa iniziativa, che coinvolgerà tanti appassionati, che impareranno nel tempo le varie tecniche di potatura, concimatura: sarà anche un nuovo modo per creare socialità per un obiettivo comune che riguarda tutta la comunità.
Claudio Ferretti