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Varese | 16 gennaio 2025, 21:48

FOTO. Il falò di Sant'Antonio scalda la notte di Varese. La pira brucia davanti a migliaia di persone: «Un grande spirito di comunità»

Alle 21 è stata accesa la catasta di cinque metri di altezza in piazza della Motta, dando il via al momento più iconico della festa. Redaelli (Monelli della Motta): «Questa tradizione ci insegna a essere uniti». Come vuole la leggenda non sono mancati i presagi per il 2025: il professor Ghiringelli: «Sarà un anno controverso». Guarda le foto di Alessandro Umberto Galbiati

Brucia il falò di Sant’Antonio e scalda la notte di Varese. Un’edizione davvero seguitissima quella che nella serata di giovedì ha acceso il cuore della Città Giardino, facendo affluire in piazza della Motta, in via Carrobbio e in piazza Monte Grappa migliaia di persone. La sensazione, in attesa di numeri verificati, è che in piazza siano arrivate più persone rispetto allo scorso anno, quando furono tra i cinquemila e i settemila i varesini scesi in piazza.

La tradizione è iniziata come sempre con la fiaccolata e la processione, che ha portato la statua di Sant’Antonio alla chiesa della Motta tra due ali di folla. Al suo arrivo, poco dopo le 21, sul sagrato la pira di cinque metri di altezza è stata accesa, sotto l’occhio attento dei vigili del fuoco, e le fiamme hanno iniziato il loro compito, consumando anche i numerosissimi bigliettini con i desideri dei varesini lasciati nella catasta nel corso della giornata. 

E questo è stato il momento della leggenda e della tradizione, che legge nel "comportamento" del fuoco un segno di come sarà l’anno appena incominciato. L’esito non è dei più rassicuranti: a interpretare le fiamme per VareseNoi è stato il professor Robertino Ghiringhelli, esperto del falò e custode della tradizione: «Sarà un anno controverso, perché il fumo a volte si rivolge verso la città, altre volte verso la campagna. Ci aspetta un 2025 movimentato» il suo primo commento. Infatti se il fumo si rivolge verso la città il presagio è negativo, mentre se si sposta verso la campagna è positivo. 

Presagi a parte, il falò si è confermato un momento di forte coesione per la comunità varesina, con migliaia di persone in piazza: «Ho visto tanta devozione e tanta partecipazione e questo fa piacere - l'anima dei Monelli della Motta, custodi della tradizione della festa di Sant'Antonio, Gianandrea Redaelli - Questo falò ci insegna ogni anni lo spirito di comunità: leggiamo tante brutte notizie e credo che l'antidoto  sia il senso di comunità. La mia speranza ogni anno è sempre la stessa: che vada tutto bene, ma sono sicuro che Sant'Antonio ami questa città e ci proteggerà».

Presenti come di consueto anche numerosissime autorità istituzionali, tra cui il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il sindaco Davide Galimberti: «Una bellissima festa, che richiama le radici della nostra città E’ un piacere vedere qui stasera tante persone, piccoli e grandi  le parole del primo cittadino - Il falò rappresenta il calore di una città, un calore che si esprime anche con la solidarietà. La risposta della città è come sempre molto chiara».

Redazione

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