Busto Arsizio | 15 gennaio 2025, 20:15

Voto palese sulla sfiducia, Max Rogora attacca la minoranza: «Seminate odio»

Mentre si discute ancora del caso Sabba, il sindaco Antonelli ha voluto intervenire sul regolamento dell’assise eliminando il voto segreto per le mozioni di sfiducia agli assessori. Alla minoranza che ne contesta le tempistiche: «Ognuno dica chiaramente ciò che pensa. E nessuno è ricattabile». Duro con l’opposizione il consigliere di FdI

Voto palese sulla sfiducia, Max Rogora attacca la minoranza: «Seminate odio»

«Seminate odio». È l’accusa che il consigliere di Fratelli d’Italia Massimo Rogora ha rivolto in commissione alla minoranza nel corso della discussione sulla modifica del regolamento dell’assise cittadina voluta dal sindaco Emanuele Antonelli per eliminare il voto segreto relativamente alla mozione di sfiducia degli assessori.
In cauda venenum: nonostante il tema delicato che tiene banco da settimane, per buona parte della riunione la discussione non è mai andata sopra le righe. Fino alla stilettata di Rogora nel finale.

A illustrare l’iniziativa è stato il proponente, ossia il sindaco: «Dopo il tema della mozione di sfiducia che avete tirato fuori voi – ha detto Antonelli rivolgendosi alla minoranza – ci siamo accorti che il regolamento prevedeva il voto palese per quanto riguarda il sindaco e segreto per assessori e presidente del Consiglio. Ritengo che quando ci sono temi importanti, anche se io posso non prendere in considerazione la sfiducia a un assessore, essendo tutti uomini e donne vaccinati, ognuno debba dire quello che pensa».

Diversa l’opinione di Santo Cascio (Progetto in Comune): «La finalità del regolamento è non sottoporre i consiglieri a pressioni o ricatti. È giusto che i consiglieri ci mettano la faccia quando devono dire se il programma va bene o meno Ma quando si discute di persone, ciascuno ha la propria coscienza e dovrebbe esprimersi senza sentirsi ricattato». In più, intervenendo mentre si discute del caso Sabba, è come se si cambiassero «le carte in tavola mentre si sta giocando. Le bocce non sono ferme, stanno rotolando e c’è questa interferenza che ha il sapore di correre dietro a qualcosa. Come se non ci si fidasse dei voti che possono emergere e così si blinda la situazione».

«La parola ricatto non mi piace, qui non ci sono persone ricattabili», la replica di Antonelli. Anzi, «qua l’unico ricattato potrei essere io», perché «sono i consiglieri a votare e ad avere il pieno potere. E non ho fatto questa scelta perché non mi fido dei miei consiglieri». Secondo Rogora , è «un’ottima idea prevedere il voto palese. Così si dà più stabilità alla politica. E poi l’assessore è indicato dal sindaco, il nostro voto non è influente. Forse i tempi per questo intervento sono sbagliati, ma è giusto che si faccia».

Dal dibattito sono emerse altre proposte. Gigi Farioli (Popolo, Riforme e Libertà) ha proposto l’abrogazione dell’articolo che prevede la mozione di sfiducia degli assessori, «che non ricevono la fiducia dal Consiglio. È diverso da quanto avviene in Parlamento con i ministri». E poi Emanuele Fiore del gruppo misto, la cui sottoscrizione della mozione su Sabba dopo la pubblicazione dell’ordine del giorno dell’assise ha portato a un testo di “censura” e non di sfiducia (con voto segreto), ha chiesto proprio di regolamentare le tempistiche sulla convocazione del Consiglio. Smentendo che la sua firma sia arrivata appositamente tardi.

A questo punto, dopo la richiesta di chiarimenti tecnici da parte di Valentina Verga (Pd), la discussione fino ad allora pacata si è accesa con l’intervento di Rogora: «Voi seminate odio e continuate a farlo», ha attaccato, citando anche un post su Facebook della dem Cinzia Berutti sulle uscite della maggioranza relative ai fatti di piazza Garibaldi.
«Mi fa male sentire che semino odio. Non mi pare di farlo», ha ribattuto Cascio. «Quantomeno chiedo il beneficio della buona fede», ha aggiunto, con un riferimento ironico al caso Sabba. Rogora e Cascio si sono poi abbracciati al termine della commissione, stemperando le tensioni. Se ne riparlerà domani in Consiglio comunale.

Riccardo Canetta

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