Per tanti anni è stato un luogo di incontro, per scambiare due chiacchiere, di calcio e politica soprattutto, oltre che ovviamente un negozio dove acquistare i quotidiani e le riveste, comprese le più introvabili, oltre che un centro servizi utile alla comunità con la pesa pubblica, la vendita dei biglietti del treno e ultimamente anche come punto Amazon.
L'edicola "Lia Giornali" di via Zangrilli di Edmondo Secchi, meglio conosciuto dai besozzesi come Momo, a fine febbraio chiuderà i battenti: a 73 anni il Momo, dopo tanti anni di lavoro ha deciso di andare in pensione per dedicarsi alle sue passioni, la cucina, i viaggi, i raduni gastronomici con gli amici, che in questi anni di lavoro ha dovuto sacrificare.
La storia di questo negozio inizia nel 1948 , quando la nonna del Momo, la signora Lia Binda alzata per la prima volta la saracinesca. Poi l’attività è proseguita con la mamma Enrica Ghezzi finché nel 1986 è subentrato Edmondo Secchi che ha un passato anche da consigliere comunale a Besozzo.
Com'è cambiato in questi anni il mondo dei giornali e il modo di lavorare?
Sono cambiate le esigenze e le richieste dei clienti ed aggiungiamo anche i loro comportamenti. Con l’avvento della informazione online la vendita dei quotidiani si è molto ridimensionata, anche se un piccolo zoccolo duro di lettori del cartaceo persiste. Noi negli anni abbiamo cercato di ampliare l’offerta, fornendo servizi ulteriori, come l’acquisto dei biglietti per i treno e per i trasporti di autolinee locali, oltre a diventare punto di consegna e recapito di consegne Amazon. In questi ultimi tempi, questa attività impegna molto e gli introiti sono sempre molto bassi. E’ cambiato tutto, dai tempi della mia mamma che oltre a vendere le riviste e quotidiani, prestava anche il servizio della pesa pubblica, indispensabile in quegli anni.
Cosa le mancherà di più del lavoro e del suo negozio?
Beh non mi faccio emozionare troppo adesso. Certo sarà difficile i primi tempi, perché mi mancheranno i rapporti con i clienti, la socialità e le accese discussioni, ma queste le ritroverò con i miei amici seduti a tavola quando andremo ad assaggiare le diverse specialità che il nostro bellissimo territori offre. E' stata una scelta difficile non lo nego, ma l’età e qualche problema di salute mi hanno fatto decidere in questo modo.
Cosa le ha insegnato il mestiere di edicolante?
Conoscere il lato interiore delle persone, capire dopo qualche chiacchiera il loro temperamento, cercando di entrare in empatia per dare il giusto consiglio ed essere sempre sul pezzo per cercare di esaudire al meglio le loro richieste.
In questi lunghi anni di lavoro chi le è stato più vicino?
La mia cagnolina Daryl, che è stata in questo punto vendita per 18 anni; era la mascotte di tutti che accoglieva i clienti e sapeva farsi voler bene e coccolare da tutti. Tra l’altro io e la mia cagnolina siamo stati gli ispiratori del protagonista di un romanzo scritto dall'autrice locale Angela Borghi.
Quale saluto vuole fare il Momo ai suoi clienti?
Un arrivederci, ci vedremo a berci un prosecco in qualche bar di Besozzo, magari intavolando qualche bella discussione politica o sportiva.