Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
dopo il brutto episodio di venerdì scorso a Busto Arsizio, in cui alcuni poliziotti sono stati accerchiati da quaranta giovani extracomunitari alterati da alcol e droghe, finalmente anche il sindaco di Varese (leggi QUI) si è svegliato dal sonno letargico che sempre caratterizza la giunta ogni qual volta si solleva il tema sicurezza; amaramente avrà pensato “finalmente! mal comune, mezzo gaudio”.
Fa piacere vedere la solidarietà del sindaco alle forze dell’ordine, per nulla scontata quando arriva dalla sua parte politica: giova ricordare che il Partito Democratico, a cui appartiene il Sindaco ma anche, ad esempio, Laura Boldrini, ha sempre di fatto difeso l’immigrazione selvaggia e mai lavorato fattivamente per tutelare l’ordine nelle nostre città e la sicurezza dei tanti cittadini onesti.
Al Sindaco piace dimenticare che ci sono intere aree di Varese off-limits come via Como e piazza Repubblica, per cui non ha fatto nulla se non, in campagna elettorale, realizzare una costosa casetta della polizia locale quasi mai presidiata; così come gli piace dimenticare i tentativi di furto a raffica nelle abitazioni di Bobbiate negli ultimi giorni: una volta avremmo inviato almeno qualche vigile di quartiere, oggi ci si limita a dare la colpa al governo, che è causa d’ogni cosa negativa, come da lunga tradizione…Piove, governo ladro!
Diciamolo chiaramente: Il sindaco Galimberti può rivolgere le critiche al governo solo se prima ha fatto la sua parte e svolto i compiti a casa. Veniamo da otto anni di governo in cui il sindaco e il suo assessore hanno minimizzato il problema, non hanno fatto nulla per potenziare la polizia locale (di fatto dimezzata negli organici da trasferimenti e pensionamenti, servono almeno cinquanta agenti in più) e hanno enfatizzato più volte che la paura dei varesini fosse solo questione di “percezione”. Ai tavoli provinciali, poi, non crediamo abbiano battuto i pugni sul tavolo.
Lo Stato può fare certamente di più, ma il sindaco non può soltanto fare discorsi altisonanti e …scaricare il barile. Perché non è tattica politica sostenere che la polizia locale sia un elemento imprescindibile della sicurezza urbana e possa svolgere il controllo del territorio in maniera più capillare e attenta alle minime cose di quanto possa fare qualsiasi altro corpo.
È tattica politica, invece, quella del sindaco: dare le colpe al governo e poi rifugiarsi nel solito muro di gomma, nelle chiacchiere, nell’immobilismo ogni volta che il problema sicurezza viene sollevato da cittadini, minoranze, giornali invece di assumere, almeno, qualche dozzina di agenti di polizia locale in più. Anche se, come la facciata della caserma Garibaldi, il muro di gomma inizia a cascare a pezzi…
Marco Bordonaro