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Busto Arsizio | 13 gennaio 2025, 08:50

Rivolta in centro, Sabba: «Contatti già avviati per potenziare l’illuminazione». E “boccia” la mozione del Pd

Alcuni commercianti auspicano un presidio fisso in piazza Garibaldi, ma per l’assessore alla Sicurezza di Busto le priorità sono più uomini e più mezzi per le forze dell’ordine. Critiche alla proposta del gruppo dem di vietare la vendita di alcolici nelle ore serali: «Non capiscono o non vogliono capire il problema, legato a un’immigrazione indiscriminata». Oggi vertice in Comune

Rivolta in centro, Sabba: «Contatti già avviati per potenziare l’illuminazione». E “boccia” la mozione del Pd

Lo scorso novembre era andato in prima persona a sistemare l’aiuola vandalizzata in centro. Subito dopo quel gesto simbolico, l’assessore alla Sicurezza Matteo Sabba aveva contattato la proprietà del palazzo e quindi dei portici tra piazza Garibaldi e via Fratelli d’Italia, per cercare di migliorare la qualità dell’illuminazione. Un intervento che, all’indomani della rivolta contro la Polizia, viene caldeggiato anche da alcuni commercianti (e residenti) della zona (leggi qui).

Tra le richieste anche un presidio fisso delle forze dell’ordine che per l’assessore, invece, rappresenterebbe una soluzione temporanea. Piuttosto «chiederemo al governo di avere più uomini e più mezzi». “Bocciata” la mozione presentata dal Pd per vietare la vendita di alcolici per l’asporto nelle ore serali (leggi qui): «Non capiscono o non vogliono capire il problema».

Più luce “in cambio” delle telecamere

«L’illuminazione sotto i portici è carente – ammette Sabba –. A novembre mi ero subito messo in moto, avviando un dialogo con la proprietà del palazzo. Non è semplice, il responsabile è a Roma e abbiamo parlato tramite mail. Dopo quello che è successo l’altra sera, sono tornato a fare pressing e spero ci sia un’accelerazione».

L’esponente della giunta Antonelli intende chiedere che venga potenziata l’illuminazione. Da parte sua, il Comune – previa autorizzazione della proprietà – si impegnerebbe a installare un servizio di videosorveglianza anche sotto agli stessi portici, «utile a tutti».

«Impossibile avere pattuglie fisse ovunque»

Sulla possibilità di prevedere un presidio fisso delle forze dell’ordine in piazza Garibaldi, Sabba evidenzia che, per quanto riguarda la Polizia locale, «soprattutto nel weekend abbiamo pochissime risorse. Se mettiamo una pattuglia lì fissa, non abbiamo più nessuno che gira per il territorio. E poi questa può essere una soluzione temporanea, ma non possiamo pensare che ogni giorno, per sempre, ci debba essere un presidio in quel luogo. E se avessimo un’altra esigenza altrove, ad esempio in piazza Vittorio Emanuele? La città è grande e non possiamo presidiare ogni angolo con un’auto».

La richiesta di maggiori mezzi

Oggi è in programma in Comune un vertice dell’amministrazione con le forze dell’ordine. «Insieme chiederemo al governo di avere più risorse. Più uomini, più mezzi – anticipa Sabba –. Come dice Paolo Macchi del Siulp, in una città come Busto non può esserci una sola auto della Polizia di Stato che gira di notte (leggi qui). E La Polizia locale viene chiamata anche per gli incidenti, che richiedono da una fino a tre ore per le situazioni più complicate».

Insomma, «servono più risorse da parte dello Stato, perché il Comune è disarmato. Io presenterò un’idea per le situazioni ordinarie, chiedendo aiuto alle associazioni presenti in città, come quelle degli ex rappresentanti forze dell’ordine, per aumentare la presenza di operatori che possono fare da deterrente».

«Il Pd si occupa solo di problemi che non lo sono»

Nel frattempo, il Partito Democratico ha presentato una mozione urgente che non convince per nulla l’assessore: «Assurdo chiedere, come conseguenza di quello che è accaduto venerdì, un’ordinanza per limitare la vendita di alcol dopo un certo orario. Vuol dire che non si è capito il problema o non lo si vuole capire. Il Pd, a livello locale e nazionale, si occupa sempre di problemi che non lo sono, di cose che ai cittadini non interessano, nascondendo i problemi veri».

A qualcuno non sarà sfuggito che, nella nota diffusa poche ore dopo i fatti incriminati, l’assessore abbia detto che «incompatibili non sono solo personaggi come quelli che erano in strada, ma anche quelli che fino ad oggi hanno giustificato sempre e spostato l'attenzione su altre cose». Non casuale il termine «incompatibili»: un evidente riferimento alla vicenda e alle polemiche della minoranza sulla vicenda che lo riguarda (leggi qui).

L’ordinanza allo studio

Prosegue Sabba: «L’ordinanza che stavamo valutando col sindaco riguarda il divieto non di vendita ma di consumo sul suolo pubblico di alcolici e riguarda soprattutto chi compra alcol a basso prezzo e spesso di bassa qualità, soprattutto nei negozi etnici». Ma per l’assessore i recenti fatti riguardando «emulazioni di quello che sta succedendo in tutta Italia. Ho visto lo striscione della Lega sulla remigrazione. È scontato che chi si macchia di queste azioni debba essere portato via immediatamente. Chi importuna la Polizia o dei passanti che risiedono qua – non solo italiani, ma di qualsiasi nazionalità – perché ubriaco o ce l’ha con gli italiani, non può stare qui. Chi si macchia di queste cose deve essere portato via seduta stante». E in questo caso è effettivamente andata così (leggi qui).

«La situazione può esplodere da un momento all’altro»

«Quando, con altri colleghi della maggioranza, dicevo in Consiglio comunale che la situazione stava per degenerare, non ero pazzo. Sono una persona che frequenta le strade, tutti i tipi di persone, conosce la città e le città attorno. La sicurezza si sta sgretolando di giorno in giorno. La situazione sociale da un momento all’altro può esplodere e quello che sta succedendo nelle piazze italiane ne è la dimostrazione. Il 99 per cento degli extracomunitari che ci sono qua e lavorano sono delle bravissime persone, io ne conosco tantissimi, ci parlo, sono amico di alcuni di loro. Ma non si può negare che questo problema di sicurezza sia legato a un’immigrazione indiscriminata che porta tante persone spesso giovani in Italia che come occupazione principale spacciano o commettono furti».

E, conclude l’assessore Sabba, gli immigrati di seconda generazione si fanno condizionare da questi che arrivano. I ragazzini praticamente italiani si fanno influenzare da questi che fanno i gradassi e creano compagnie giganti di 30, 50 persone che non hanno paura di niente e diventano un pericolo. Lo si chieda a qualsiasi esponente delle forze dell’ordine. Oggi la situazione è questa». 

Riccardo Canetta

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