Se non siamo affatto stupiti di quello che ha combinato Gianluca Porro, che ha impostato una gara da trincea piena di furia, bava alla bocca e voglia di crederci in cui il suo Legnano si è messo a fare la guerra su tutti i palloni come se fossero gli ultimi della vita, lo siamo di fronte a una Solbiatese che è arrivata in un catino come il Mari a giocare come se fosse alla Scala del calcio, e non in una bolgia, proponendo un pomeriggio di tocchi avvolgenti e tentate finezze, affidandosi ai colpi estemporanei di Scapinello e non all'aiuto reciproco e alla "disperazione" visti in campo legnanese (ma dovrebbe essere disperata allo stesso modo la Solbia, visti gli sforzi generosissimi della proprietà e la batosta in Coppa o il sorpasso odierno in vetta del Pavia). E così i nerazzurri sono andati a schiantarsi nei maroni del tumultuoso mare lilla.
Ancor più stupefacenti sono le dichiarazioni dell'allenatore ospite Tricarico, che «ha visto il sereno» in una gara dove invece lunghe ombre lilla si sono allungate più volte verso la porta nerazzurra, grazie a rapidissimi interventi - palla o caviglia, quando devi salvarti, poco importa - e a contropiede fulminanti condotti soprattutto dall'albanese Ballgjini, autore di una doppietta di ferocia e attaccamento alla maglia (ai compagni, all'allenatore) e a un passo da quella tripletta con volata da centrocampo che, e qui sta tutta la differenza del mondo, «forse lo avrebbe reso l'uomo più felice della Terra o forse l'avrebbe appagato» come detto da Porro interpretando la realtà per quella che era, senza recriminazione o giustificazione alcuna possibile.
È vero che i nerazzurri potevano contare occasioni all'alba della gara e al tramonto della stessa (ma una partita dura 90 minuti, non la si vince a lampi), ma è ancor più vero che sono stati trafitti quasi ogni volta in cui il Legnano è ripartito con foga, sostegno reciproco e lucidità assassina: 1-0 da stropicciarsi gli occhi di Cozzi, uomo-attributi, prima del pari su testata di Martinez con la collaborazione del portiere, 2-1 dello stesso Ballgjini - il giocatore che ogni tifoso vorrebbe perché non fa pesare il nome e il curriculum ma ciò che è e ciò che fa, il suo personalissimo spirito di «voler tornare a essere felice di giocare a pallone» - e il tris di questo giocatore che lotta come un toro e corre come un cavallo (chi l'ha fatto nella Solbia per 90 minuti?), lasciando la vita in ogni millimetro di campo, prima che Scapinello riaprisse dal nulla su punizione la partita, mettendo fuori il 3-3 sempre da calcio da fermo.
La Solbiatese muore con la palla tra i piedi, il Legnano - dopo l'ennesimo contrasto vinto - mettendola in rete.
Legnano-Solbiatese 3-2 (2-1)
Reti: nel pt 14' Cozzi (L), 27' Martinez (S); nel st 37' e 67' Ballgjini (L), 81' Scapinello (S)
Legnano: Quintiero, Casagrande, Veroni, Barbui (42′ s.t. Buccino), Santagostino, Noia, Pagani, Cozzi (30’s.t. Tucci), Ballgjini, Marrulli, Sartor. A disposizione: 12 Cirenei 13 Ferulli 14 Femminò 16 Vallario 17 Mezzanzanica 18 Vidhi 20 Russo. All. Gianluca Porro.
Solbiatese: Cavalleri, Gabrielli, Lorusso (27′ s.t. Daniele Lonardi), Lorenzo Lonardi (35’s.t. Silla), Monti (23′ s.t. Manfre), Cocuz, Minuzzi, Laraia (19’s.t. Galli), Martinez, Scapinello, Torraca. A disposizione: 12 Seitaj 13 Mongelli 14 Giamberini 25 Finoli 22 Mondoni. All. Danilo Tricarico.
Eccellenza Girone A - Prima di ritorno
Casteggio-Meda 1-1, Ispra-Saronno 1-0, Legnano-Solbiatese 3-2, Lentatese-Mariano 0-2, Pavia-Cinisello 2-1, Robbio-Rhodense 0-2, Sestese-Base 96 Seveso 3-1, Vergiatese-Caronnese 0-0, Ardor Lazzate-Sedriano 1-1.
Classifica
Pavia 41. Solbiatese 40. Caronnese, Mariano 39. Rhodense 37. Ardor Lazzate 36. Saronno 28. Meda 22. Vergiatese 21. Casteggio, Sedriano 20. Cinisello, Lentatese 19. Sestese, Ispra 18. Legnano 17. Robbio 8. Base 96 Seveso 6.
Seconda di ritorno
Domenica 19 gennaio, 14.30: Base 96 Seveso-Lentatese, Caronnese-Ardor Lazzate, Cinisello-Sestese, Saronno-Robbio, Legnano-Casteggio, Mariano-Ispra, Meda-Pavia, Sedriano-Solbiatese, Vergiatese-Rhodense.