Storie - 10 gennaio 2025, 10:24

Dall'Australia a Induno Olona: MIA Kombucha e la sua innovativa bevanda artigianale

L'avventura di un gruppo di amici che ha dato vita a una bevanda 100% naturale e salutare, dal sapore unico e protagonista di una campagna per promuovere l'astinenza dall'alcol

Da sinistra: Gabriele Mezzadri e Battista Maconi

Se chiediamo a un varesino di pensare a Induno Olona dal punto di vista del cosiddetto food & beverage, le prima parole che vengono in mente sono “cioccolato” e “birra”.

Giusto. Ma non basta.

Qui, infatti, nel 2021 è nata un’altra realtà legata al mondo del beverage: MIA Kombucha. Giovane marchio nato dall’idea di un gruppo di amici, Mattia Baggiani (presidente), Simone Vertemati (socio fondatore), Gabriele Mezzadri e Battista Maconi (comunicazione e marketing), i quali hanno voluto condividere e unire le proprie esperienze e competenze e creare qualcosa di nuovo, di fresco, di colorato. Al team si sono poi aggiunti Maria Ponzellini (finance and operations) e Karim Chiaravalli e Thomas Rios (produzione).

Tutto inizia quando Mattia ritorna a casa dopo 6 anni trascorsi in Australia, dove scopre il kombucha, antica bevanda fermentata che, da quel momento, diventerà la sua più grande passione – tanto grande da portarla con sé in Italia.

Al suo rientro, infatti, inizia i primi esperimenti di fermentazione nel laboratorio a Induno Olona e insieme ai tre amici dà vita a MIA Kombucha, con un vero laboratorio in cui produrre il kombucha in modo artigianale, dall’infusione del tè, alla fermentazione fino al riempimento delle lattine colorate, utilizzando solo ingredienti naturali, qualità di tè superiore, Scoby organici (ovvero la coltura di batteri e lieviti, motore del kombucha), nessun concentrato, niente aromi, né additivi o conservanti. Inoltre, è una bevanda analcolica e vegana, naturalmente priva di glutine e lattosio.

«Abbiamo il laboratorio a Induno Olona perché all’inizio della nostra avventura è stato Simone Vertemati a ospitare gli esperimenti e le prime fermentazioni. Da lì non solo non ce ne siamo più andati, ma siamo passati a una stanza con Jar e Scoby a metà di un capannone con laboratorio a temperatura e umidità controllata. Un’altra ragione è che l’acqua è di ottima qualità. E poi un’altra motivazione, più semplice, è che Induno Olona è dove vive la maggior parte di noi» ha dichiarato Gabriele Mezzadri.

«Il kombucha negli ultimi anni è un po’ esploso ovunque, tranne forse in Italia dove è conosciuto ancora poco al grande pubblico. Il nostro obiettivo è far conoscere questa bevanda millenaria a più persone possibili, da chi la beve perché fa bene alla digestione a chi perché ha pochissimi zuccheri, ma soprattutto a chi vuole qualcosa di diverso e basta. Diciamo che siamo molto pop».

Al quarto anno di attività, la gamma di prodotti prevede Original, per chi è curioso di gustare questa bevanda in purezza, oltre ai gusti Lampone, Limone, Luppolo, Mango e Zenzero – creati aggiungendo al tè fermentato succhi di frutta bio italiani oppure mettendo in infusione direttamente nel kombucha piante (come il luppolo di Modena) o diverse botaniche delle edizioni stagionali o limitate (come il Kombrulé di Natale).

E c’è di più: in occasione del Dry January, ovvero il mese “asciutto”, senza alcol, MIA Kombucha lancia la campagna A gennaio non bevo un tubo: per tutto gennaio, infatti, viene proposto, appunto, un tubo contenente tutta la gamma di prodotti MIA, con l’aggiunta dell’edizione limitata MelaCannella.

Una vera e propria sfida a cui i ragazzi dell’azienda del varesotto partecipano con entusiasmo e una missione ben precisa: eliminare l’alcol per un mese intero per sperimentarne gli effetti positivi sulla salute fisica e mentale, soprattutto dopo le festività che sono spesso caratterizzate da un forte consumo di alcol. Il tutto, a sorsi di una bevanda fermentata 100% naturale a base di tè, ricca di antiossidanti, che accelera il metabolismo, aiuta la digestione, contiene pochissimi zuccheri e dà energia.

Evitare di bere alcol per un mese significa non solo far riposare il corpo ma anche mettere in discussione il proprio consumo e misurare i benefici dell'astinenza sulla propria salute. «Perché bere Mia? – ha concluso Gabriele, a nome di tutto il team – Primo, perché ti piace. Secondo, è beverina e in tanti gusti. Terzo, è l’alternativa salutare a tante bevande ma uguale a nessuna. Crediamo che se più persone conoscessero il kombucha non si chiederebbero nemmeno perché sceglierlo».

Se siete curiosi di scoprire di più su questa bevanda, trovate tutte le informazioni – e il “tubo” – sul sito https://miakombucha.com.

Giulia Nicora