Il dibattito sulla sicurezza pubblica tiene banco a Sesto Calende, dove i gruppi di minoranza in Consiglio Comunale di Fratelli d’Italia e Lega sono andati all’attacco dell’amministrazione comunale, la cui risposta a firma della sindaca Elisabetta Giordani non si è fatta attendere.
«Gli episodi di vandalismo, degrado e insicurezza che hanno segnato la notte della Vigilia di Natale a Sesto Calende hanno suscitato una forte preoccupazione tra i cittadini e richiedono un intervento deciso da parte dell’amministrazione comunale» si legge nella nota di Fratelli d’Italia, che fa sapere di aver depositato una formale interrogazione rivolta alla sindaca, all’assessora alla Sicurezza Francesca Gualtieri e agli altri membri della giunta.
Si sottolinea «la mancanza di un turno di vigilanza da parte della Polizia Locale durante una notte notoriamente critica e si critica la gestione superficiale delle politiche di sicurezza, evidenziando il malcontento della cittadinanza».
«La situazione di degrado apparsa il mattino di Natale stride profondamente con il motto elettorale dell’amministrazione: "Ci prenderemo cura di questa città". Questi episodi sono inaccettabili e richiedono risposte rapide e incisive» affermano Mario Boatto e Marco Limbiati, rispettivamente capo gruppo e consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che hanno avanzato come richieste la necessità di un sistema di videosorveglianza nelle zone più colpite (via Zutti e piazza Cesare Abba) e la pianificazione di interventi straordinari di pulizia per evitare che il degrado del centro cittadino persista.
«Quel leggero e insostenibile passaggio da assessorato alla sicurezza ad assessorato all’insicurezza - si legge, invece, nella nota della sezione cittadina Lega, sulla stessa lunghezza d’onda - Negli ultimi giorni, Sesto Calende sembra vivere un paradosso doloroso: una lenta trasformazione che ha portato il concetto stesso di "sicurezza" a divenire una chimera».
I riferimenti sono a episodi come i furti all’Esselunga, il ribaltamento di un’auto in centro città e gli incidenti avvenuti durante le celebrazioni del 24 dicembre, «che non possono passare inosservati».
«Più inquietante ancora - continua la nota - è il silenzio assordante delle istituzioni locali: nessuna dichiarazione del sindaco, del vice, e tantomeno dell’assessora alla sicurezza, che, peraltro, dovrebbe avere una guida esperta in famiglia».
Non si è fatta attendere la replica della sindaca Giordani, che ha risposto con una lettera aperta, la cui stesura ha preso spunto dal discorso d’inizio anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha posto l’accento sul fenomeno della violenza, soprattutto tra i giovani. Riferimento anche alle parole del Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, con il quale «da mesi è in atto un dialogo costante e costruttivo».
«Sesto Calende, come tante altre città della Provincia, medie e piccole, a noi vicine e lontane, non è esente da questo fenomeno - continua il messaggio della sindaca - e l’amministrazione non solo è presente, ma è costantemente impegnata con massima priorità per far fronte a questa che è un’emergenza emersa, in particolare, negli anni successivi al Covid. Affrontare questo richiede grande impegno e responsabilità: il contrario della ricerca di facili consensi. Per questo rigetto con fermezza, come sindaco e come amministrazione, la narrazione di una città in declino e priva di interventi».
La sindaca Giordani ribadisce la massima stima nell’assessora alla Sicurezza, Francesca Gualtieri, e l’esecuzione in atto di un’azione strategica con le forze dell’ordine di prevenzione e repressione per garantire la sicurezza dei cittadini.
«Riguardo alle accuse di silenzio, peggio di disinteresse, mi permetto di sottolineare che l’impegno del sindaco e dell’amministrazione non sempre si misura dalle parole sui social, ma dai risultati - conclude Giordani - La programmazione per il controllo della movida estiva e gli interventi per arginare gli episodi recenti sono già in atto: non è sui social che si devono raccontare le azioni di Polizia e di sorveglianza. Nella consapevolezza che la sicurezza è un tema delicato e non di parte, invitiamo tutti a un confronto costruttivo, a non alimentare allarmismi e a non cercare divisione dove serve unità d’intenti e d’azione».
Un lungo messaggio è stato recapitato anche da Francesca Gualtieri, assessora alla Sicurezza del Comune di Sesto Calende. La sua nota si pare con una riflessione sull'aggressione avvenuta il 24 dicembre ai danni di un giovane.
«Purtroppo gli episodi di violenza e inciviltà ci sono sempre stati, e ci sono ancora, ma è cambiato il mondo e sono diverse le reazioni sia da parte dei cittadini sia da parte delle istituzioni - scrive l'assessora Gualtieri - Sono tante le differenze, e ne ho parlato a lungo in questi mesi e settimane negli incontri con l’ufficio di Polizia Locale e i Carabinieri dedicate a questo problema del quale ci occupiamo quotidianamente. Tra tutte ne indico una: nel mondo di oggi la maggior parte dei cittadini racconta e a volte esibisce le proprie esperienze solo sui social anziché affrontare il problema nelle sedi opportune. Questa modalità purtroppo non è di nessun aiuto, anzi rende impossibile attivare ed applicare gli strumenti normativi e operativi messi a disposizione delle Forze dell’Ordine dallo Stato perché non trovano il supporto necessario per essere attivati e applicati».
«Concludo con un invito a ciascuno di noi, amministratore, consigliere comunale, rappresentante di istituzioni, associazioni o partiti politici, o semplici cittadini, a fare la propria parte. Chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, denunciare nelle sedi e con le modalità opportune i fatti di cui si è protagonisti o osservatori, è fondamentale per consentire di coordinare e operare sul territorio per il bene e la sicurezza di ciascuno di noi».
«Non accetto lezioni da coloro che, al governo cittadino per 15 anni, soltanto ora si accorgono che esiste il problema "sicurezza" che tutti gli esperti e studiosi hanno visto emergere in maniera preoccupante dalla fine dell’emergenza Covid - conclude l'assessora Gualtieri - Quegli stessi che nell’ultimo bilancio non hanno previsto risorse sufficienti a garantire un’organizzazione del personale della Polizia Locale idonea ad assicurare turni serali anche oltre il periodo estivo. Tanto meno accetto richiami da chi non ha previsto né finanziato alcuna videosorveglianza della "nuova Marna". Non una sola telecamera è stata prevista in alcuna delle aree del progetto: né alla nuova sede del CSCK, né nel sottopassaggio pedonale e parcheggio e nemmeno nel nuovo edificio costato milioni di euro. La sicurezza, come sappiamo, non ha colore, è interesse di tutti ed è troppo importante per farne oggetto di campagne politiche con il solo scopo di denigrare e danneggiare l’immagine di qualcuno senza apportare responsabilmente alcun beneficio per la nostra comunità».