Quattro vittorie nelle ultime cinque partite, con i colpi a Venezia e contro Trieste diventati storia. Una squadra in forma, che può ancora classificarsi per le Final Eight di Coppa Italia. Una squadra che ha talento, con Bendzius tornato a fare il… Bendzius, con la ferocia talentuosa di Bibbins, i punti di Fobbs, i giochi a due di Halilovic. Una squadra che non prende tanti rimbalzi, non corre - è l’opposto di Varese - e non è nemmeno tra quelle che sulla carta spaventa di più in difesa, salvo che per un dato molto eloquente: è prima nella percentuale di palloni rubati.
Sassari è tutto questo e anche di più, ma Herman Mandole pensa solo a Varese. C’è solo la Openjobmetis nella testa di un allenatore che è fermamente convinto che la montagna più alta da scalare per i suoi giocatori sia la propria, sia quella dove ogni roccia rappresenta un proprio limite.
«Se giochiamo da Varese i risultati arrivano»: lo ripete come un mantra, anche in questa antivigilia del match contro la Dinamo. Il ruolino di marcia lontano da Masnago recita 0 vittorie su 6 partite, quello del Lino Oldrini ha un bilancio di 4 vittorie e 3 sconfitte: «I giocatori sanno bene che la stagione potrebbe cambiare se iniziassimo a vincere anche in trasferta: lo diciamo quasi tutti i giorni. La squadra è sempre la stessa, la stessa quando vince contro Milano e perde contro Cremona… Dobbiamo avere più pazienza fuori casa, a volte sembra che vogliamo vincere tutto in una sola giocata, quindi prendiamo male i tiri e difendiamo male. E quando in trasferta andiamo sotto, è molto difficile rientrare: in casa, quando la nostra gente ci dà il coraggio, è diverso…».
E quindi, come si fa? Eccolo il concetto di sempre: «Dobbiamo stare nel piano partita, lo diciamo sempre è stavolta lo dobbiamo fare. Quando tutti toccano la palla siamo in grado di compiere delle cose bellissime, ma quando smettiamo di fare così non abbiamo né il talento né l’esperienza per poter avere delle alternative. Quindi il nostro lavoro come staff è spingere i giocatori a fare sempre la stessa cosa. Quando noi giochiamo da Pallacanestro Varese - ci passiamo la palla, andiamo veloci, difendiamo e prendiamo rimbalzi - abbiamo visto i risultati…».
Fuori Sykes, riecco Bradford, dopo i 13 punti segnati all’esordio: «Ha portato un’energia diversa, è andato al ferro ed è importantissimo per noi perché ha una caratteristica che abbiamo perso con l’addio di Mannion. Poi passa la palla, anzi vuole passare la palla, non è egoista: per noi è il giocatore giusto» lo ribattezza l’argentino, che poi conclude sugli avversari: «Sassari ha grandissimo talento, dovremo essere bravi a difendere sui loro pick and roll e tornare a catturare i rimbalzi. Ma più di Sassari mi preoccupa la differenza che abbiamo tra casa e fuori casa».
Again.
Servono i fatti, ora: il prossimo viaggio è già domani.