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Economia | 31 dicembre 2024, 08:35

Varese cara? Un luogo comune: è solo al 60° posto in Italia tra le città con il maggior rincaro medio

Indagine dell'Unione Nazionale Consumatori su dati Istat: la Città Giardino, tra le meno care della Lombardia, è 60esima nella classifica dell'aumento del costo della vita con un tasso di inflazione a novembre dello 0,8% e rincari medi di 224 euro a famiglia (a Bergamo, davanti a tutti in regione, tocca quota 447 euro)

Varese cara? Un luogo comune: è solo al 60° posto in Italia tra le città con il maggior rincaro medio

L'Istat ha reso noti i dati territoriali dell'inflazione di novembre, in base ai quali l'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita.

Varese si colloca al 60esimo posto della classifica nazionale con un rincaro medio annuo a famiglia di 224 euro nel 2024 e un tasso di inflazione dello 0,8% registrato a novembre. La Città Giardino è una delle meno care in Lombardia. 

In testa alla graduatoria, Bolzano dove l'inflazione tendenziale pari a +2,1%, la più alta d'Italia, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 608 euro per una famiglia media.

Medaglia d'argento per Roma, che risente evidentemente dell'effetto Giubileo e che, avendo la seconda inflazione più elevata del Paese ex aequo con Genova, Siracusa e Macerata, +2%, ha pure il secondo maggiore incremento di spesa annuo, pari a 518 euro a famiglia.

Sul gradino più basso del podio Genova che con +2% ha una spesa supplementare pari a 495 euro annui per una famiglia tipo.

Al quarto posto Rimini, che con +1,8% registra una stangata pari a 489 euro. Seguono Padova (+1,9%, +488 euro), al sesto posto Bologna (+1,7% e +473 euro), poi Trento (+1,6%, +471 euro), Ravenna (+1,7%, +462 euro) e Siena (+1,8%, +459 euro). Chiude la top ten Bergamo, la città più cara della Lombardia, che con +1,6% ha un incremento di spesa pari a 447 euro.

Sull'altro fronte della classifica, purtroppo non c'è più nessuna città in deflazione. La città più virtuosa d'Italia è Forlì-Cesena, dove con +0,4%, l'inflazione più bassa d'Italia, si ha un aumento annuo di 109 euro. Al secondo posto Caserta, con +0,6% e +128 euro. Medaglia di bronzo per Biella, +0,6% e +140 euro.

Seguono, nella classifica delle risparmiose, Trapani (+0,7%, +150 euro), Catanzaro (+1%, +177 euro), al sesto posto un ex aequo, Livorno e Teramo con +179 euro, poi Lodi (+0,7%, +184 euro), e Modena (+0,7%, +190 euro). Chiude la top ten delle migliori Ancona, +0,9%, pari a +197 euro.

Redazione

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