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Busto Arsizio | 31 dicembre 2024, 07:30

Il giallo delle preferenze, e degli ingressi in Consiglio comunale, è irrisolto: Pinciroli pensa ad azioni legali

Il candidato nella lista della Lega alle amministrative 2021 era dato per entrante nell'assemblea civica con il passaggio da consigliere ad assessore di Alessandro Albani. Ma quello che si pensava fosse il primo dei non eletti è risultato addirittura terzo. «Ho protocollato, senza avere riscontri, la richiesta dei verbali relativi alle preferenze. È stato commesso un errore? Nel caso, da chi? Perché per anni, fino allo scorso ottobre, non se ne è saputo nulla? Perché i dati sul sito del Comune continuano a darmi come primo dei non eletti?»

Livio Pinciroli

Livio Pinciroli

Dove sta l’errore? Chi lo ha commesso? Si pone queste domande da ottobre Livio Pinciroli. E, arrivato alle soglie del nuovo anno, le rilancia. Si riferisce ai risultati delle elezioni comunali 2021, quando era candidato nella lista della Lega. Era il primo dei non eletti, dunque in pole position per entrare in Consiglio quando il capogruppo del partito di Salvini, Alessandro Albani, lasciò il suo ruolo di consigliere per assumere quello di assessore. E invece no: in assemblea civica entrò Vincenzo Marra per un sorpasso sul filo di lana nel conteggio rivisto e corretto delle preferenze. Pinciroli fuori, sopravanzato anche da Sergio Cuturello. Pochi voti (basterebbero le dita di una mano per contare quelli di scarto fra i candidati in lizza) modificano radicalmente ingressi ed estromissioni (vedi QUI).

Solo che Pinciroli, lunga militanza in Lega alle spalle e tanta esperienza nei consigli comunale e provinciale, vuole delle spiegazioni. «Le ho chieste tramite Pec – fa presente – domandando copia dei verbali attestanti le preferenze ottenute dai candidati della lista e le attribuzioni definitive. Era il 12 ottobre 2024, il tutto è stato protocollato due giorni dopo. Aspetto ancora un riscontro, anche se per legge avrei dovuto averlo entro 30 giorni».

Il periodo dell’iniziativa intrapresa da Pinciroli non è, ovviamente, casuale: in autunno il rimpasto era fresco, i subentri in Consiglio venivano osservati con attenzione. Le questioni cronologiche, del resto, sono argomento ricorrente nel discorso di Pinciroli: «Non mi limito solo a osservare che è passato ben oltre il doppio del tempo per avere una risposta. Mi chiedo anche perché i diversi risultati nel numero delle preferenze siano emersi solo a distanza di anni. Per tutto questo tempo, non si è saputo nulla. Faccio notare che sul sito del Comune anche oggi sono riportati dati che mi danno come primo dei non eletti».

Pinciroli riferisce di tanti contatti, tante telefonate ricevute nei giorni in cui sembrava destinato a prendere posto in Consiglio («La convinzione che sarebbe toccato a me entrare – riflette – evidentemente non era solo mia») e racconta di elettori che, da allora, hanno preso a interrogarlo. «Mi chiedono che cosa sia successo e non so rispondere: non ho ricevuto informazioni per poterlo fare».

Quindi: «Le domande sono tante. È stato chiesto un riconteggio dei voti? Nel caso, da chi? Non posso credere che mi siano state tolte delle preferenze, potrebbe essere intervenuto un errore nel fare le somme. Chi lo ha eventualmente commesso? Chi non lo ha comunicato né corretto, visto che i vecchi numeri si trovano ancora sul sito? Se è stato fatto un errore, come sembra, riguarda solo me? Siamo sicuri che non ce ne siano altri?».

Conclusione, provvisoria: «Attendo risposte. E valuto di intraprendere iniziative con i miei legali. A tutela mia e dei miei elettori».

S.T.

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