Dopo una lunghissima rincorsa e aver spremuto ogni stilla di sangue, ci sta perdere con l'Appiano una partita giocata in un clima (giustamente) di festa nell'abbraccio di 1.100 spettatori: sarà ben altro l'ambiente, pur con lo stesso pubblico e la stessa squadra, tra i fumi della battaglia alle final four. A nostro avviso la sfida di ieri (clicca e leggi QUI) va letta "fuori contesto": i dischi regalati, l'assenza di ferocia, qualche gol impossibile da sbagliare eppure sbagliato e soprattutto quelli presi quasi in sourplace, da fermi, testimoniano un umanissimo e comprensibile approccio non certo da finale ma da fine regular season con in palio un terzo posto che, a ben vedere, non conta poi più di tanto rispetto al quarto visto che sia l'Aosta che il Caldaro - prossimo avversario nella semifinale di Coppa Italia - sulla carta sono più forti dei Mastini che, però, in una gara secca, al completo, in palla (a differenza della semifinale di un anno fa) e con un rinforzino, anzi rinforzone in più - sarebbe un peccato non fare uno sforzo ulteriore per giocarsi tutte le chance di vittoria, ma in società lo sanno benissimo - possono abbattere chiunque. Chi è nato nel fuoco e nella tempesta, ha sempre bisogno di fuoco e tempesta.
Giusto staccare la spina qualche giorno, giusto dire grazie alla squadra a cui è stato tirato il collo e giusto non prendersela per quest'ultimo ko perché resterà un puntino, e non una nuvola, nel cielo giallonero di questo campionato e di una Coppa che sono ancora tutti da vivere: sotto sotto, chi non crede di poter arrivare in fondo anche se la via deve essere ancora tracciata e forse aggiustata. Ed è anche giusto dire che l'Appiano ieri voleva vincere più del Varese (lo si è visto dall'esplosione in panchina e in pista al gol finale), fiutando il suo scalpo dopo che nel blitz dell'andata nella tana dei Pirati Filippo Matonti era stato determinante.
Sarà dura affrontare il Master Round tra le prime sei per l'assenza dell'azzurrino Perino (quattro gare, dalla seconda alla quinta d'andata) ancor più che per quella di Filippo Matonti (fuori per l'esordio di sabato 4, pare, a Feltre), visto che il Varese dovrà avere Perla all'ennesima potenza per poter arrivare davvero a giocarsi qualcosa, ma anche perché praticamente tutti attendono i Mastini al varco dopo gare vinte spesso sul filo di lana, tra assalti e assedi all'arma bianca e duelli mozzafiato.
A proposito del Master Round, è atteso in giornata il calendario: secondo indiscrezioni i Mastini potrebbero debuttare sabato 4 a Feltre, tornare in casa lunedì 6 gennaio, giorno dell'Epifania, con l'Alleghe, quindi viaggiare ad Appiano prima di ricevere l'Aosta di giovedì e chiudere l'andata a Caldaro ancora di sabato. Salvo colpi di scena.
Per ora riviviamo nelle foto di Michele Del Re la serata di ieri, che ha rivisto in tribuna in mezzo al pubblico un emozionato, ed emozionante, coach Devèze. Al pensiero di quella doppietta, chi non prova un brivido?
Classifica finale regular season
Caldaro punti 63; Aosta 60; Feltre 51; Varese 50; Appiano 39; Alleghe 36; Pergine 32; Dobbiaco 30; Valpellice e Fiemme 29; Fassa 23; Bressanone 14; Como 12.
Final four di Coppa Italia, Acinque Ice Arena, sabato 8 e domenica 9 febbraio 2025
Sabato 8, semifinali: Aosta-Feltre, Caldaro-Varese
Domenica 9: finale
Nel Master Round tra le prime sei della classe che definirà le posizioni playoff e inizierà sabato 4 gennaio si riparta con i punti divisi per tre e arrotondati per difetto. Ultima giornata dopo girone di andata e ritorno prevista per il 22 febbraio.
Classifica Master Round
Caldaro 21 punti. Aosta 20. Feltre 17. Varese 16. Appiano 13. Alleghe 12.
Classifica Qualification Round (le prime due ai quarti playoff)
Pergine 11. Dobbiaco 10. Valpellice e Fiemme 9. Fassa 7. Bressanone e Como 4.