«Negli ultimi mesi non riusciva a giocare ma ha tenuto in mano la stecca finché ha potuto». Christian Rosanna ricorda, emozionato, il papà Giampiero, appena scomparso, il campione di biliardo che ha conquistato due mondiali, uno nel 1985 («A Spoleto, quello che lui ha sentito di più») e uno nel 1992, ad Arezzo, contribuendo a portare il nome di Busto Arsizio ai vertici della disciplina. «Non ha vissuto di biliardo ma il biliardo è stata la sua vita» sintetizza Christian che aggiunge: «Ha coltivato un hobby con autentica passione, arrivando a vette che, forse, lui stesso non avrebbe immaginato». Sul Bar Lidia, vera e propria istituzione per gli appassionati e roccaforte del campione: «L’ha frequentato per 50 anni, è stato una seconda casa».
L’ultimo saluto sarà lunedì 30 dicembre alle 11, in San Michele. «Ha vissuto in quel rione e in quella parrocchia – ricorda Christian – lì abitavano anche i suoi genitori. Mio papà ha iniziato a giocare proprio al bar del San Filippo. Di nascosto, perché il prete dell’oratorio riteneva il biliardo un gioco da adulti e lui aveva sì e no 15 anni».
In attesa del funerale, Giampiero Rosanna riposa nella Casa Funeraria "Le origini - Mismirigo" di viale Sicilia, sarà possibile fargli visita dal pomeriggio di oggi, 28 dicembre.