Due punti dovevano arrivare per non tremare davvero e due punti sono arrivati. Come? È un altro discorso…
Varese batte Napoli a Masnago 89-86 e la lascia sul fondo della classifica. Diventano sei ora le lunghezze di distanza tra la Openjobmetis, quartultima, e i campani. Anzi 8 in virtù dello scontro diretto a favore. E la sconfitta di Cremona contro Sassari è la seconda buona notizia di giornata: la Vanoli scivola a -4 (in realtà -2 grazie alla vittoria della squadra di Cavina su quella di Mandole di qualche settimana fa).
Quanto si trema però a Masnago... Ancora una volta un primo tempo condotto nel gioco e nel punteggio (+10 all’intervallo) si dimostra una chimera destinata a lasciare il posto a un terzo quarto di errori e cattiva lena: è qui che gli ospiti (30 punti subiti da Varese nella terza frazione) tornano in partita, mettono per un paio di volte pure la testa avanti e trascinano la contesa fino all’ultimo minuto, dove la precisione ai liberi di Jaylen Hands è decisiva nell’ascrivere la vittoria ai padroni di casa.
I quali, a conti fatti, subiscono la Napoli dei due lunghi (22 punti e 10 rimbalzi di Bentil, 21 e 9 di Zubcic), lasciando sul parquet ben 17 rimbalzi offensivi: a salvare i biancorossi, stavolta, è la capacità di arrivare fino al ferro (62% da 2) e di trovare quindi punti facili. Mai come stavolta, tuttavia, il confine tra vittoria e sconfitta è stato labile ed è difficile sorridere al di là del risultato.
Brilla il già citato Hands (27 punti e 8 assist), piace la verve di Librizzi (17), danno una mano Alviti e il nuovo arrivato Bradford (rispettivamente 15 punti e 8 rimbalzi il primo e 13 punti il secondo) e si vede Kao in difesa, tra errori e qualche guizzo. Dall’altra parte “sciopera” Pullen, solo 8 punti: menomale…