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Basket | 28 dicembre 2024, 23:21

E alla fine la spunta Varese: «La cosa più importante era vincerla. I fischi? Normale che i tifosi non siano contenti»

Quarta vittoria in campionato per la Openjobmetis, che si impone su Napoli dopo un match aperto fino all’ultimo tiro. Coach Mandole: «Partita con un livello di nervosismo e di tensione altissimo. Avevamo la responsabilità di vincere, era un win-or-die per noi. Bradford? Porta verticalità, atteggiamento giusto». Valli: «Le partite salvezza sono così. Match deciso sa qualche episodio»

Herman Mandole, coach della Openjobmetis Varese (foto Fabio Averna)

Herman Mandole, coach della Openjobmetis Varese (foto Fabio Averna)

E alla fine può esultare coach Mandole, che può godersi la vittoria dei suoi ragazzi contro Napoli, la cui rimonta nel secondo tempo si ferma sull'89-86.

«È stata una partita con un livello di nervosismo e di tensione altissimo - afferma il coach dopo la quarta vittoria in campionato della Openjobmetis - Nel primo tempo abbiamo giocato bene, mentre nel secondo abbiamo lasciato giocare troppo, soprattutto in attacco. Abbiamo fatto tantissimi falli, a un certo punto sembrava fossimo stanchissimi e loro hanno usato questo momento per rientrare».

Partita che, ancora una volta, si è complicata nella ripresa, quando i biancorossi hanno subito il rientro degli ospiti: «Ma siamo stati bravi: Alviti è partito 0/4 e poi ha segnato tre triple, Jaylen ha giocato come pensiamo che possa fare sempre, Matteo ha giocato bene 25 minuti e poi alla fine era un po’ stanco, ma la cosa più importante era vincerla, era un win-or-die per noi. Sono contentissimo per i ragazzi, non era facile contro una squadra che aveva la stessa nostra voglia. Oggi avevamo la responsabilità di vincere, mentre contro Milano non dovevamo vincere al 100%».

La rimonta di Napoli si è fermata sul ferro, con la tripla sulla sirena di Bentil che poteva rimandare tutto all’overtime. Azione su cui Mandole ha deciso di non spendere il fallo e lasciare la bomba del potenziale pareggio: «La scelta era cambiare su tutti i blocchi e non lasciare un tiro facile, anche se poi abbiamo sbagliato l’esecuzione».

Coach che ha commentato così i fischi a lui rivolti al momento delle presentazioni: «I fischi sono normali, i tifosi non fischiano Herman come persona, ma fischiano i risultati. Non posso pensare che i tifosi siano contenti quando siamo avanti di nove punti e poi gli avversari tornano sotto. Io faccio il mio lavoro: i tifosi fischiano i risultati, se le cose vanno bene non si fischia. Eravamo 3/9, e non posso aspettarmi che loro siano contenti. Tantissime persone che guardano come lavoriamo in settimana mi dicono che va tutto bene, chi non lo vede fischia. Ma non è una cosa che posso controllare, alla fine è un loro diritto».

E infine un rapido pensiero sulla prestazione del nuovo arrivato Desonta Bradford: «Siamo contenti, porta alla squadra verticalità e arriva nel pitturato. Ora lo metteremo di più nel sistema di gioco, ma sono contento per il suo atteggiamento».

«Le partite salvezza sono così - il commento del coach ospite Giorgio Valli - Nel primo tempo abbiamo perso troppi palloni, poi nel secondo tempo siamo andati nettamente meglio. Alla fine la partita si è decisa per qualche episodio».

Lorenzo D'Angelo


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