Varese | 25 dicembre 2024, 08:24

Come "salvare" e tenere in vita la Stella di Natale, un regalo che è un grande classico delle feste varesine

Vendite stabili e prezzo che va da pochi euro a quota 150: i consigli di Coldiretti Varese per fare sopravvivere nelle nostre case un dono speciale a cui ci si affeziona. Quando la pianta rimane "nuda", è importante mantenerla all'ombra lontana dalla luce artificiale. Ecco poi cosa fare per mantenerla in forma durante la primavera

Come "salvare" e tenere in vita la Stella di Natale, un regalo che è un grande classico delle feste varesine

Non solo cibo, ma anche fiori e, in particolare, le stelle di Natale: c’è anche il pollice verde nella caccia all’ultimo regalo che conferma la pianta stessa sul podio dei simboli della festa dopo l’albero decorato ed il presepe, anche in provincia di Varese. 

L’andamento delle vendite è stabile partono da pochi euro per gli esemplari più piccoli per arrivare anche ai 150 euro degli alberelli più strutturati. Le stelle di Natale – spiega Coldiretti Varese – sono divenute protagoniste delle feste grazie al loro colore rosso intenso tipico della festa e alla disposizione delle foglie che le rendono simili ad una cometa, una forma affascinante tanto che il suo nome latino “Euphorbia pulcherrima” significa bellissima.

Anche se non tutti sanno – spiega Coldiretti Varese – che i veri fiori della stella di Natale, pianta originaria del Messico, sono quelli di colore giallo all’interno, mentre le parti di colore rosso non sono altro che foglie che assumono tale colorazione in particolari periodi dell’anno. Solitamente tali brattee sono rosse, ma possono essere anche rosa o bianche e tendono, per motivi fisiologici, a cadere dopo le feste, verso la primavera.

Ma questo non vuol dire che sia morta, infatti bastano alcuni accorgimenti per averla ancora in casa l’anno dopo: quando la pianta rimane “nuda” – spiega la Coldiretti – è importante mantenerla all’ombra, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perché si tratta di una pianta “brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce.

Durante il periodo primaverile è opportuna una potatura e un trasloco in terrazzo per poi farla rientrare in case verso ottobre/novembre in un ambiente poco luminoso (8 ore massimo di luce al giorno) al fine di facilitare la crescita di nuovi rami e foglie che assumeranno il caratteristico colore rosso. Questa pianta – conclude Coldiretti Varese – predilige concimazioni a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno invernale.

Redazione

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