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Salute | 23 dicembre 2024, 11:44

Malattia di Parkinson: nel Centro di Gallarate disponibile nuova terapia per fase avanzata

Posizionato al primo paziente un dispositivo per l’infusione sottocutanea di levodopa. Il dottor Luca Tricoli, referente del Centro Parkinson del reparto di Neurologia: «Quando compaiono le fluttuazioni motorie, e la terapia orale non basta più a controllare i sintomi, è necessario ricorrere a nuove strategie terapeutiche. Tra queste, l’infusione sottocutanea di levodopa rappresenta una tecnica sicura, efficace, mini invasiva e facilmente attuabile»

Staff terapia Parkinson

Staff terapia Parkinson

Presso il Centro Parkinson del reparto di Neurologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate di ASST Valle Olona è disponibile la nuova terapia per la fase avanzata della Malattia di Parkinson, ovvero la levodopa tramite infusione continuativa sottocutanea.

Il 3 dicembre, nel reparto di Neurologia, è stato posizionato al primo paziente un dispositivo per l’infusione sottocutanea di levodopa, gold standard della terapia per la Malattia di Parkinson. La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce 6 miliardi di persone nel mondo, circa 300.000 italiani, ed è caratterizzata da tremore, lentezza nei movimenti (bradicinesia) e rigidità. Nelle fasi avanzate della malattia, tuttavia, cominciano a comparire le cosiddette fluttuazioni motorie, ovvero i blocchi motori e/o le discinesie (movimenti involontari eccessivi che colpiscono gli arti o il tronco e che possono inficiare notevolmente la deambulazione con aumento del rischio di cadute).

Il dottor Luca Tricoli, referente del Centro Parkinson del reparto di Neurologia sottolinea «Quando compaiono le fluttuazioni motorie, e la terapia orale non basta più a controllare i sintomi, è necessario ricorrere a nuove strategie terapeutiche. Tra queste, l’infusione sottocutanea di levodopa rappresenta una tecnica sicura, efficace, mini invasiva e facilmente attuabile. È indicata in pazienti in fase avanzata, che mantengono ancora una buona risposta alla levodopa, e che non rispondo più ottimamente alla terapia orale».

La somministrazione del farmaco sottocute avviene per mezzo di un micro-ago inserito nello strato adiposo e tenuto in sito da un cerotto che comporta minima invasività per il paziente poiché la sua inserzione è effettuata manualmente e non necessita di intervento chirurgico o il posizionamento di una Gastrostomia Endoscopica Percutenea (PEG).

Prosegue il dr. Tricoli «La plurisomministrazione giornaliera dei farmaci orali, associata al rallentato e irregolare svuotamento gastrico, è alla base delle fluttuazioni dei livelli di levodopa nel sangue, che sono responsabili dei movimenti involontari o dei blocchi (fasi off). L’infusione continua di farmaco permette una stimolazione dopaminergica più fisiologica e stabile, con conseguente riduzione delle fluttuazioni dei livelli di levodopa nel sangue».

«La formulazione unica a rilascio continuo ad uso sottocutaneo è una terapia all’avanguardia che permette un notevole cambiamento nella qualità di vita sia del paziente che dei familiari. Grazie a questa tecnica, molti pazienti passano dall’assumere 10-12 compresse al giorno, a 0 compresse, utilizzando esclusivamente un dispositivo portatile collegato tramite un tubicino con il sottocute, sottolinea il dr. Tricoli».

Il dr. Isidoro La Spina, Direttore della Struttura Complessa di Neurologia di Gallarate, conclude “La possibilità di effettuare questa tecnica anche nel nostro Centro, è di fondamentale importanza perché permette un minor disagio per i pazienti, spesso complessi e compromessi, che evitano lunghi spostamenti, oltre ad un riferimento stabile e più vicino nella gestione delle problematiche quotidiane legate alla terapia”. Per l’inizio del 2025 sono già previsti due nuovi posizionamenti a pazienti affetti da malattia di Parkinson in fase avanzata.

C.S.

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