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Politica | 20 dicembre 2024, 00:32

VIDEO - Le risse verbali, le accuse, le provocazioni. Il bilancio di Varese passa, ma è caos a Palazzo Estense

Un'altra serata con clima inquinato in Comune. La questione ristorni accende gli animi e li fa trascendere, ben oltre il normale contegno politico. Alla fine il documento viene approvato, così come l'ordine del giorno della maggioranza che prevede la comunicazione ai cittadini dei tagli decisi dal Governo

VIDEO - Le risse verbali, le accuse, le provocazioni. Il bilancio di Varese passa, ma è caos a Palazzo Estense

«Una mossa scientifica del Governo contro la città di Varese» (Pepe, PD). «Un atto intimidatorio del Governo contro la nostra città» (Lozza, PD). «Una narrazione falsa: non è vero che una parte politica voglia attaccare Varese e la sua amministrazione: guardate tutto quello che la Regione ha fatto per questa città» (Angei, Lega). «Clima da caccia alla streghe» (Monti, Lega). «Siete ridicoli, siete caduti in basso» (Pullara, Lavoriamo per Varese). 

E poi le risse verbali tra Monti e l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Civati, le accuse di incompetenza reciproca, la rabbia del consigliere Giacomo Fisco (PD) contro l’opposizione, gli emendamenti scritti a penna e non considerati leggibili da parte dello stesso Monti, il cui arrivo ha alzato il livello della provocazione, aizzando giunta e maggioranza. E infine il chiasso, il sarcasmo, le urla.

Una serata di battaglia ben oltre il normale contegno politico, ma anzi dai tratti sgarbati e pecorecci, ha animato ieri il Salone Estense dove il consiglio comunale di Varese è stato chiamato per la seconda sera di fila a discutere il bilancio.

Cimento portato a termine - documento approvato con 21 voti favorevoli e 11 contrari - ma le scorie della questione ristorni (Varese fuori da questi contributi a causa dell’alzamento - previsto dal governo italiano nell’ultima manovra finanziaria - dal 3 al 4% della soglia di frontalieri sul totale della popolazione) ha inquinato le acque e si è trascinata - come del resto durante la prima puntata di ieri - per tutta la seduta.

Biglietti della funicolare raddoppiati 

Peraltro le prime schermaglie erano iniziate sull’ordine del giorno numero 1 (oggi era la volta degli odg e degli emendamenti agli stessi) presentato da Angei e richiedente una serie di misure da adottare a tutela di categorie fragili nell’ambito del trasporto pubblico locale (rendere le fermate degli autobus e gli autobus stessi meglio usufruibili dagli ipovedenti, a prevedere convenzioni con i taxi per buoni da far utilizzare alle donne in ambito serale e prevedere bus navetta per i giovani nelle giornate festive e nei weekend): il provvedimento è stato rimandato al mittente perché non specifico e mirato, prima dalla giunta, poi dal voto della maggioranza.

La discussione poi è subito virata sul Sacro Monte e sull’aumento del biglietto della funicolare che raggiunge il sacro borgo da 1 a 2 euro: «Un pacco amaro di Natale il cui mittente è il duo scoppiettante Galimberti-Civati. Proprio ieri, la maggioranza ha bocciato un mio emendamento per implementare l'accessibilità al patrimonio UNESCO, questo in favore dei pellegrini, ma anche delle realtà commerciali che animano il borgo. Oggi apprendiamo questa notizia dai residenti e dai commercianti del S.Monte, preoccupati per questa doccia fredda che si sono visti arrivare senza nessun tipo di preavviso. Mentre il PD attende ancora di fare i famosi "Stati Generali del S.Monte" invocati dalla Consigliera e Segretaria cittadina del Paritto Democratico Manuela Lozza, i cittadini pagheranno ancora una volta, lo sconto per questo tipo di scelte, che come da abitudine dell'amministrazione Galimberti, puntano a mettere le mani in tasca proprio ai cittadini». 

Il leghista ha anche annunciato un’interrogazione in merito, prima che fosse l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Civati a spiegare la vera posizione del Comune su questa faccenda: «Noi siamo parte lesa di questo aumento, non siamo d’accordo. È stata una decisione autonoma dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale e del gestore Atm. Faremo valere la nostra contrarietà nelle sedi opportune, anzi… la Lega ci aiuti». 

Approvato invece l’ordine del giorno numero 2, di Luca Boldetti (Forza Italia - Polo della libertà), sull’aumento del numero di fototrappole presenti in città, l’intensificazione dei controlli contro coloro che abbandonano rifiuti, specialmente nei boschi e nelle aree verdi, l’aumento del numero di cestini pubblici per consentire il corretto conferimento dei rifiuti nelle aree abitate e la promozione della corretta raccolta delle deiezioni canine attraverso l’installazione di ulteriori cestini dedicati con sacchetti gratuiti.

«Informiamo i cittadini dei tagli del governo»

La questione ristorni è stata riaperta con l’ordine del giorno numero 3, presentato dalla maggioranza: «Si metta in atto - ha detto il consigliere PD Giacomo Fisco - ogni possibile iniziativa ed attività, compresa l’eventuale azione giudiziaria, con anche l’eventuale coinvolgimento di altri comuni interessati della provincia di Varese e Como in particolare, finalizzate a tutelare il mantenimento dell’attuale normativa che prevede la percentuale del 3% o eventualmente l'eliminazione, da ogni atto normativo, del riferimento alla predetta normativa alla percentuale del 4% tra frontalieri e popolazione residente per poter usufruire direttamente dei ristorni; si sensibilizzi il legislatore regionale lombardo a seguire quanto fatto dalla Regione Piemonte affinché si possa procedere all’assegnazione diretta dei ristorni a favore dei Comuni eliminando ogni rapporto percentuale tra frontalieri e popolazione residente per poter usufruire direttamente dei ristorni». 

Il sindaco Davide Galimberti ha auspicato il voto favorevole di tutto il Consiglio Comunale sul punto, cosa che non è avvenuta: la minoranza non si è fatta convincere dalla retorica della parte opposta, in frangenti in cui i toni si sono alzati tantissimo.

Infine ecco il tanto atteso e potenzialmente esplosivo ordine del giorno numero 4, presentato dal consigliere del Progetto Concittadino Dino De Simone: «Il Sindaco e la Giunta Comunale mettano in atto, ogni più opportuna comunicazione di propria competenza per rendere chiari, visibili e percettibili da parte di tutti l’importo preciso risultante dal bilancio comunale della riduzione o incremento dei trasferimenti e/o tagli di diversa natura che portano ad una minor capacità di spesa del Comune per l’anno in corso a fronte delle scelte del Governo. E che in tutti gli uffici comunali aperti al pubblico siano affissi cartelli e manifesti così da meglio informare la cittadinanza sull’importo preciso risultante dal bilancio comunale della riduzione o dell’incremento dei trasferimenti e/o tagli di diversa natura che portano ad una minor capacità di spesa del Comune per l’anno in corso a fronte delle scelte del Governo». 

In merito è stato approvato l’emendamento di Boldetti che ha chiesto di comunicare ai cittadini anche gli incrementi o decrementi di tributi, tariffe, canoni e imposte a fronte delle scelte dell’amministrazione. Bocciati invece tutti quelli proposti dalla Lega per bocca di Barbara Bison - che ha chiesto di togliere dal testo i riferimenti al Governo - ed Emanuele Monti, arrivato a seduta iniziata, che ha “provocato” la maggioranza proponendo invece di dare conto ai cittadini anche dei finanziamenti regionali per le opere pubbliche. 

Alla fine l’ordine è passato con l’astensione dei consiglieri di Forza Italia - Polo della Libertà, Boldetti, Longhini e Puricelli.

Infine le dichiarazioni di voto sul bilancio stesso. Le critiche del centrodestra: «Manca il sostegno alle giovani coppie e alle famiglie. Il cantiere stazioni? Spreco di soldi pubblici» ha detto Boldetti. «Mancano programmazione e attenzione alla lotta al degrado, è un bilancio senza visione» hanno rincarato Monti e Angei. «Qui si fa più politica che amministrazione. Non è questo l’andazzo» ha concluso Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia).

Le difese del centro sinistra: «I costi aumentano e le entrate diminuiscono, è difficile gestire i servizi. La sfida è mantenerli sempre dello stesso livello e non siamo riusciti a farlo anche quest’anno. È un grande risultato» ha dichiarato Matteo Capriolo (PD). «Approvare il bilancio a dicembre significa spendere subito le risorse disponibili. Noi parliamo con i numeri, voi con gli slogan» ha invece detto Pullara, evocando “Roma Ladrona” sempre per la questione ristorni.

Fabio Gandini


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