Basket | 17 dicembre 2024, 07:01

Legovich: «Con Milano giocata la nostra pallacanestro. Difendere con questo sistema? Bisogna trovare un compromesso»

Il giorno dopo la vittoria nel derby, ospite della decima puntata de L’Ultima Contesa è stato il primo assistente di coach Mandole: «Da ieri sera ci portiamo via soprattutto l’atteggiamento, abbiamo imposto il nostro gioco, mentre Cremona aveva fatto venir fuori i nostri punti deboli. Con il nuovo assetto siamo migliorati molto a rimbalzo. Alcune scelte difensive che prendiamo vanno in direzione analitica, ma abbiamo raggio di azione per muoverci compatibilmente a quello che è il credo dello staff. Il pubblico di Varese? Appassionato e competente». Presentata anche la serie di seminari The Coaches' Club

Marco Legovich, ospite ieri sera a L'Ultima Contesa

Marco Legovich, ospite ieri sera a L'Ultima Contesa

Il giorno dopo la grande serata del derby in cui la Openjobmetis ha superato l’Olimpia Milano, è tornata in onda L’Ultima Contesa, il talk-show di VareseNoi sulla pallacanestro varesina.

Ospite della decima puntata è stato Marco Legovich, primo assistente di Herman Mandole. Con il coach triestino si è partiti dalla stretta attualità, quindi dalla partita vinta domenica e dei suoi episodi chiave, nonché della crescita vista rispetto al match della scorsa settimana e di molto altro. Ospite in studio anche Enrico Salomi, giornalista di Malpensa24.

Di seguito alcune delle dichiarazioni di Marco Legovich

«Con Milano abbiamo imposto la nostra pallacanestro, con Cremona invece sono stati bravi loro a imbrigliarci e siamo stati costretti ad abbassare il numero di nostri possessi. Secondo me c’è margine per correre ancora di più. Con l’inserimento dei nuovi possiamo e dobbiamo fare meglio, ma questo deve diventare la nostra base, è chiaro che poi dobbiamo essere bravi a rendere consistente questo stile di gioco. Libro sta diventando sempre più consistente, Sykes sta riuscendo a farlo con più efficacia, e chiaramente molto parte da qui. L’apporto di Nino è stato fondamentale, è una chiave per questa squadra. Di lavoro ce n’è tanto da fare, ma stiamo trovando dei binari in attacco e in difesa, e la squadra sta imparando a eseguire».

Sempre sulla partita di ieri: «Uno dei dati più importanti, e che è migliorato con il nuovo assetto, è quello dei rimbalzi, problema nella prima parte della stagione, grazie alla presenza di Tyus, l’aiuto delle guardie e l’aiuto delle ali, ma anche se guardiamo i numeri della partita di ieri difensivamente è la peggiore con il nuovo assetto, per dire che a volte i numeri non raccontano il vero feeling della partita. Da ieri ci portiamo via l’atteggiamento giusto, quello di una squadra che vuole vincere a tutti i costi, ed è una cosa da cui non si può prescindere».

Su alcuni dei singoli: «Tyus e Sykes sono giocatori che si trovano e si capiscono, hanno tante partite giocate su palcoscenici importanti. Il miglioramento della condizione li aiuterà, ma parte della loro intesa credo possa venire influenzata dalle scelte difensive degli avversari. Kao e Alex sono due lunghi che hanno due roll diversi: con uno è meglio andare profondi, l’altro è in grado di leggere gli aiuti e fare scarichi. Sykes ha avuto in paio di esitazioni con il tiro da fuori. deve mettersi nel sistema e forse sta ancora pensando troppo. È un leader e fa giocare gli altri, sta ancora capendo alcune situazioni, ma non siamo minimamente preoccupati, è solo questione di tempo».

«Cremona è stata bravissima a far venire fuori i nostri punti deboli. Questa non è una squadra che può vincere molte partite in difesa, e giocare bene in attacco ci aiuta a trovarci meglio dietro. Siamo una squadra che ha punti e talento, e troviamo punti anche quando non giochiamo benissimo. Abbiamo costruito in settimana una reazione, anche per rispetto nel nostro lavoro. Ieri siamo scesi in campo con l’atteggiamento giusto».

È possibile avere una difesa efficace in questo sistema? «Si deve trovare il compromesso. Alcune scelte che abbiamo preso vanno in direzione analitica. Il sistema è questo e abbiamo raggio di azione per muoverci al suo interno compatibilmente a quello che è il credo dello staff. È sbagliato pensare a una divisione netta tra attacco e difesa, ma nessuno dello staff è chiusi in comparti stagni nella sua area di competenza. C’è comunione di idee». 

In conclusione, Marco Legovich ha parlato della serie di seminari The Coaches' Club lanciata da Pallacanestro Varese.

Lorenzo D'Angelo


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