È il giorno di Varese-Milano (palla a due ore 17), il derby, versione 190, l'ennesima di una serie che in questo secolo ha iniziato a chiamarsi "Davide contro Golia".
Il ritorno di Nico Mannion, l'EA7 che ha vinto 6 match di fila in Eurolega ma in campionato deve ancora blindare le Final Eight, la curiosità di capire le scelte di Ettore Messina all'interno del suo infinito parco stranieri, l'emozione eterna di sfidare i più ricchi, probabilmente ancora i più forti...
Tutto bello, tutto giusto, tutto... inutile oggi, all'apice di una settimana da tregenda: la partita "non giocata" a Cremona, la durezza delle critiche, la rabbia (quella civile) della maggioranza dei tifosi, la rabbia (quella incivile) di una minoranza, le parole di Luis Scola, il timore dei fischi a Mandole e alla squadra, la curva senza Arditi e una società che non vuole piegarsi alle minacce.
Per tutto questo, oggi, la Pallacanestro Varese gioca solo contro se stessa, contro i disturbi che la dilaniano, contro un clima nero e un pubblico che si vuole spaccato. E allora il risultato finale del parquet - peraltro pronosticabile - conterà il giusto: conterà, di più, che tutte le parti in causa, che tutti coloro che in questo momento si sentono agli antipodi rispetto agli altri, possano trovare un terreno comune. Per continuare verso una missione salvezza che rimane l'unica - l'unica - cosa che davvero conta.
E allora, dopo aver ospitato le critiche (nostre e degli altri), dopo aver aggiornato i bollettini di malavoglia, costretti a riportare notizia di minacce e atti che con lo sport nulla hanno a che vedere, il "nostro" derby lo iniziamo con il pensiero di un tifoso, che ha scritto una mail alla nostra redazione.
Perché oggi - nonostante tutto - si gioca e bisogna decidere da che parte stare.
Buongiorno, sono vicino ai 60 anni e frequento il palazzetto sin da quando ero bambino, tanto che ho avuto la fortuna di assistere agli ultimi trionfi della grande Ignis. Da qualche giorno volevo scrivere come la penso sulle contestazioni di questi giorni, ringrazio BSN e "Varese nel cuore" per il comunicato congiunto diffuso oggi, mi hanno risparmiato una fatica ed hanno espresso ciò che penso meglio di quanto avrei saputo fare io.
Colgo l’occasione per ringraziare ancora il consorzio “Varese nel cuore” e tutti quanti, in primis Toto Bulgheroni e Luis Scola a cui va la mia solidarietà per le minacce ricevute, che con passione e sacrificio hanno fatto sì che domenica prossima al “Lino Oldrini” ci sarà ancora una partita di serie A.
Anch’io, come Scola, non credo che le contestazioni di questa settimana rappresentino la maggioranza della tifoseria, invito questa maggioranza a non essere silenziosa domenica e far risuonare sotto le volte del palazzetto, unendo cuore e passione, il grido FORZA VARESE. Io ci sarò
Cordiali saluti
Stefano Crespi