Contrastare non solo il centralismo romano, ma anche quello «più asfissiante» di Bruxelles. È uno degli obiettivi messi neri su bianco da Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato e da oggi nuovo segretario regionale lombardo della Lega (leggi qui).
Un impegno condiviso da Isabella Tovaglieri, eurodeputata al secondo mandato a Bruxelles, ma anche dal consigliere regionale Emanuele Monti, che ha affiancato Romeo durante una legislatura al Pirellone.
Tovaglieri: «Contrastare il centralismo di Bruxelles»
Da militante più che da parlamentare europea, che cosa chiede la bustocca a Romeo? «Le identità e le radici devono essere valorizzate, ma non c’è bisogno di dirlo a un militante, prima ancora che al segretario – spiega –. Gli alberi cambiano la chioma, ma le radici rimangono ben piantate nel terreno. Pertanto è indispensabile rafforzarci a livello nazionale, se vogliamo combattere l’Europa, ma tenendo sempre presenti le nostre radici e da dove veniamo. L’identità è un valore aggiunto da portare a Bruxelles».
Monti: «Romeo conosce bene Regione Lombardia»
Il neo-segretario Romeo è stato capogruppo di Monti al Pirellone durante la presidenza di un altro varesino, Roberto Maroni: «Massimiliano conosce molto bene Regione Lombardia e sono sicuro che riuscirà a far sì che la squadra della Lega possa incidere ancora di più. La forza della Lega è aver creato in questi quarant’anni amministratori preparati e capaci di portare un valore aggiunto per la Lombardia».
Un tema centrale per il Carroccio rimane quello dell’autonomia. Sul punto, il governatore Attilio Fontana ha usato toni molto decisi durante il congresso (leggi qui): «È il grande sogno della Lega. Lo ha detto Giancarlo Giorgetti: è un percorso che va attualizzato rispetto al mondo di oggi, dove non è solo Roma il nemico del Nord, della Lombardia e della provincia di Varese, ma è anche Bruxelles. Le competenze già delegate alle Regioni dimostrano chi sono gli amministratori capaci e incapaci. La sanità ne è un esempio. Chi sa amministrare viene premiato, chi non sa amministrare forse è il momento che vada a casa».
Giorgetti: «Se saremo comunità, vinciamo»
Da parte sua, il ministro dell’Economia Giorgetti, nel corso del congresso, ha detto che «abbiamo bisogno di due cose: di un matto, di un capo, perché siamo fatti così e siamo diversi dagli altri partiti. E il capo va rispettato. E abbiamo bisogno di essere una comunità, solidali tra di noi. Altrimenti vincono gli altri. Se faremo così, vinceremo noi».