«La situazione dello stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno è ormai insostenibile. Gli annunci di 1.935 esuberi, il mancato rispetto delle prescrizioni del Golden Power e le disattese aspettative sul piano industriale confermano una gestione superficiale e inadeguata della crisi, con il rischio concreto di devastare il tessuto produttivo del nostro territorio» dichiara l’Onorevole Antonio Ferrara, deputato del Movimento 5 Stelle, all’indomani dell’ultimo incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Le decisioni di Beko: un colpo all’industria italiana
Beko Europe ha ribadito la chiusura dei siti produttivi di Siena e Comunanza e il dimezzamento dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno. Per il sito varesino, fiore all’occhiello della produzione in Italia, sono previsti 541 esuberi, riducendo drasticamente la capacità produttiva. Questi tagli si sommano agli 800 esuberi annunciati nelle aree commerciali, ricerca e sviluppo, e funzioni regionali, per un totale di quasi 2.000 licenziamenti su scala nazionale.
«È evidente che la multinazionale sta attuando una strategia di dismissione mascherata da razionalizzazione - aggiunge Ferrara - La locomotiva industriale di Cassinetta, che ha contribuito a creare valore per il gruppo in Europa, viene sacrificata senza alcun rispetto per i lavoratori e per il territorio».
Golden Power: dove sono le garanzie?
La vicenda pone interrogativi sul reale utilizzo del Golden Power da parte del Governo, uno strumento che avrebbe dovuto tutelare gli interessi strategici nazionali e garantire continuità occupazionale e produttiva. «Beko sostiene che il piano è in linea con le prescrizioni del Golden Power, ma i fatti dimostrano il contrario - afferma l’Onorevole Ferrara - Se questa è la lungimiranza di cui parla il Ministro Urso, allora siamo di fronte a una pericolosa superficialità».
L’appello al Governo: non c’è più tempo da perdere
Ferrara chiede al Governo di passare dalle parole ai fatti, invocando misure immediate e concrete:
1. Un piano industriale credibile e vincolante: «Beko deve presentare un progetto che rispetti le prescrizioni del Golden Power, salvaguardi l’occupazione e garantisca la sostenibilità degli impianti produttivi in Italia».
2. Sanzioni e misure restrittive: «Se l’azienda non rispetta le condizioni stabilite, il Governo deve applicare i poteri sanzionatori previsti dalla normativa».
3. Un impegno diretto del Governo: «Il Ministro Urso si faccia parte attiva nelle trattative con la proprietà turca, senza cedere di un millimetro sui diritti dei lavoratori italiani».
Una crisi che coinvolge tutta l’Italia
La crisi di Beko non è un problema locale, ma un segnale d’allarme per l’intero comparto industriale italiano. «Se il Governo non riesce a tutelare un polo produttivo strategico come Cassinetta, quale messaggio stiamo dando alle altre aziende? È tempo di dimostrare con i fatti che l’Italia difende il proprio tessuto industriale» conclude Ferrara.
Prossimi passi
Il confronto tra Ministero, sindacati e azienda è stato aggiornato al prossimo mese. «Non possiamo permettere che questa vicenda si trascini ulteriormente senza soluzioni. I lavoratori di Cassinetta e di tutta Italia meritano chiarezza e rispetto, non promesse vuote».