«Ecco i ruggenti Anni Venti di Varese: arriva il proibizionismo di fatto, mancano solo Al Capone e le distillerie clandestine» scherza amaro Marco Bordonaro, segretario della Lega Varese. «Battute a parte, il divieto di asporto di alcolici dopo le ore 22:00 è l’ennesimo provvedimento liberticida e proibizionista dell’amministrazione comunale, evidentemente nostalgica del periodo del Covid e delle sue restrizioni» continua il segretario di Piazza del Podestà.
«Sono certo che, se potessero, reintrodurrebbero il coprifuoco con effetto immediato. In realtà - osserva il segretario lumbard - è una ammissione dell’incapacità di gestire la sicurezza nella città, con questo provvedimento l’amministrazione e la maggioranza di sinistra stanno alzando bandiera bianca, comprimendo le libertà di tutti invece di contrastare i facinorosi».
«Si potrebbe, invece, pensare al potenziamento del disastrato organico del corpo di Polizia locale, che ha soli 63 operativi in buona parte sulla via della pensione - continua Bordonaro - e si occupano di un territorio enorme che include perfino Buguggiate; ora dovranno pure inseguire gli universitari con lo spritz in mano in centro città la sera per multarli».
«Una misura poliziottesca e sbirresca di una amministrazione nemica dei giovani, della movida, del commercio, del turismo, della libertà, come le altre già varate e difficilissime da far rispettare. Pensiamo, ad esempio, al divieto di fumare nei parchi pubblici o il divieto di bersi una birra in vetro o lattina in tutto il territorio comunale, norme difficili da spiegare a un turista tedesco o svizzero: nel vicino Canton Ticino poter bere negli spazi pubblici è stato addirittura dichiarato diritto individuale».
«Piazza Monte Grappa piena di giovani sereni e sorridenti col bicchiere in mano è già un lontanissimo ricordo - conclude Bordonaro - Dovremo spiegare ai tanti varesini che vivono e lavorano all’estero e tornano per le festività natalizie che quest’anno non potremo più brindare in piazza o nelle adiacenze dei locali, ma a quanto pare qualcuno preferisce che Varese diventi un deserto o un dormitorio». Infine, una battuta provocatoria: «Questo non é il Galimberti bis, é il Galimberti-grinch. Siete pronti alla vigilia e al Natale più tristi della storia di Varese?».