La storica azienda MV Agusta Motor entra in Polizia di Stato a Varese e lo fa con due moto, modello "turismo veloce", presentate stamattina presso la Questura di piazza della Libertà.
«Presentare questo momento mi riempie di orgoglio - ha dichiarato Carlo Mazza, questore di Varese - Ci sono state donate queste due bellissime motociclette che andranno a potenziare la sicurezza sul territorio. Avremo la possibilità di incrementare determinati servizi, in quanto i mezzi sono caratterizzate da agilità e modernità. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo momento».
«È un'emozione essere qui e rappresentare un marchio storico - ha affermato Luca Martin, amministratore delegato di MV Agusta - Ho deciso di donare insieme ai miei colleghi queste moto perché vogliamo continuare a investire a Varese e creare valore per tutti coloro che vivono questo brand. Sappiamo che sono momenti complicati ma noi pensiamo in positivo. Vogliamo dimostrare che senza Varese non c'è MV Agusta e viceversa. Ritengo che l'artigianalità e la tecnologia di questi mezzi sarà di aiuto alla polizia».
L'ospite d’eccezione non poteva che essere Giacomo Agostini, lo storico pilota di MV Agusta vincitore di 15 campionati mondiali: «La MV Agusta è nel mio cuore e, "motociclisticamente" parlando, sono nato qui, a Varese. Alla fine del 1964 mi arrivò una telefonata dal conte Domenico Agusta, ex presidente dell'azienda, che mi chiese un appuntamento. Così, io partì ore prima per essere puntuale - racconta Agostini - Mi ricevette alle dieci di sera e mi chiese chi fossi e cosa volessi, così io gli risposi che volevo correre con le sue moto. "Non sei capace" mi disse, ma io gli proposi di mettermi alla prova. Ci ritrovammo a Monza con la mia tuta e il mio casco. Vidi sul percorso dei birilli, ma all'inizio io non capii il perché: le gincane le facevo quando avevo nove/dieci anni... Il conte voleva mettermi alla prova e forgiare il mio carattere. Il giorno dopo tornai a Cascina Costa e lì raggiungemmo un accordo. È stata una carriera meravigliosa perché ho vinto tanti campionati del mondo grazie anche alla moto: senza quella non puoi salire sul podio. La MV Agusta divenne la mia seconda famiglia. Ho avuto un bel rapporto con i meccanici e i tecnici. Da piccolo speravo di fare una gara e poi ne vinsi una, due, e poi il campionato italiano e, nel 1966, sempre con la MV, il primo titolo mondiale. Fu un'emozione e non mi sembrò vero».
Sono state poi conferite dal questore di Varese le targhe celebrative all'amministratore delegato di MV Agusta Luca Martini e allo storico campione Giacomo Agostini. La presentazione si è conclusa con la presentazione delle due moto.