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Cronaca | 03 dicembre 2024, 17:36

Uccise Giulia Cecchettin: ergastolo per Turetta ma esclusi crudeltà e stalking

Il papà della vittima: "Non mi aspetto scuse, il mio percorso è un altro. Io ho perso tutto, quindi andrò avanti con il mio percorso"

Uccise Giulia Cecchettin: ergastolo per Turetta ma esclusi crudeltà e stalking

Ergastolo per Filippo Turetta. Lo hanno deciso i giudici della corte d’Assise di Venezia al termine di una camera di consiglio durata circa cinque ore. La giuria, presieduta dal togato Stefano Manduzio - affiancato dalla giudice a latere Francesca Zancan e da sei popolari -, ha accolto in pieno la richiesta di condanna formulata dalla procura e ha confermato le accuse per il ventiduenne ritenuto responsabile dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate la sera dell’11 novembre 2023.

Escluse le aggravanti

A sorpresa i giudici hanno escluso le aggravanti della crudeltà e dello stalking, resta in piedi solo l’aggravante della premeditazione oltre che il sequestro di persona e l’occultamento di cadavere. Il primo grado si chiude con il massimo della pena per lo studente che, di fronte a un nuovo rifiuto, ha deciso di impugnare un coltello e infierire. E' la sera dell'11 novembre 2023 quando Giulia Cecchettin viene uccisa, ma ben prima l'imputato disegna un bersaglio sulla vittima. A partire da luglio 2023, dopo la fine della relazione durata poco più di un anno, il timido e asfissiante ragazzo incalza la compagna di studi, gioca sui sensi di colpa, le invia decine e decine di messaggi al giorno, minaccia il suicidio come forma di "ricatto". Giulia oscilla tra la 'paura di lui' e la 'paura per lui' e quando prova a tagliare il filo che la lega a Filippo lui mette in atto il suo piano.

Quegli appunti, l'elenco delle cose di cui ha bisogno, - coltelli, nastro per legarla e impedirle di urlare, cartine stradali per la fuga, contanti per evitare di essere rintracciato, sacchi neri - prendono forma e il 'bravo ragazzo' con "tutte le possibilità e gli strumenti culturali per scegliere" uccide l'ex fidanzata.

Quando Giulia ribadisce di voler stare sola, Turetta la blocca nel parcheggio a 150 metri da casa Cecchettin a Vigonovo (Padova) e la accoltella. E' la prima fase di un'aggressione in tre atti che dura venti minuti. Costringe l'ex fidanzata a salire in auto dove infierisce ancora, e quando nella zona industriale di Fossò (Venezia) scappa, la raggiunge e la finisce con un altro coltello. La carica in auto e la abbandona a cento chilometri da casa, vicino al lago di Barcis. La copre per celare l'orrore delle 75 coltellate, di cui 25 da difesa a testimoniare che Giulia ha lottato a lungo. La fuga in auto finisce una settimana dopo in Germania. Ad attenderlo in Italia c'è il carcere di Verona, poi c'è il processo durato poco più di due mesi e oggi - sul femminicidio di un anno fa che ha rimesso al centro la lotta al patriarcato - la sentenza di ergastolo.

Il papà di Giulia: "Non mi aspetto scuse"

“Penso che la violenza di genere non si combatta con le pene, ma con la prevenzione. Come essere umano mi sento sconfitto, come papà non è cambiato nulla”. Lo afferma Gino Cecchettin, papà di Giulia, dopo la sentenza con cui l’ex fidanzato Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo per omicidio aggravato dalla sola premeditazione.

Poi: "Abbiamo perso tutti come società. Nessuno mi ridarà indietro Giulia, non sono né più sollevato, né più triste rispetto a ieri. È chiaro che è stata fatta giustizia, ma dovremmo fare di più come esseri umani". Lo afferma Gino Cecchettin, papà di Giulia, dopo la sentenza di condanna all'ergastolo per l'ex fidanzato Filippo Turetta accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione. "Oggi siamo qui per un percorso legale, non è questa la sede per onorare Giulia" aggiunge.

E a chi gli chiede se in aula si aspettasse le scuse dell'imputato, la replica è secca: "Non mi aspettavo le scuse, non mi aspetto scuse, il mio percorso è un altro. Io ho perso tutto, quindi andrò avanti con il mio percorso. Oggi era una tappa dovuta per rispettare quelle leggi che ci siamo dati come società civile. Questa tappa è stata raggiunta e adesso si va avanti cercando di non ritrovarci ancora qui con un altro papà, altri giornalisti e con un'altra Giulia".



 

(Afe/Adnkronos)

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