L'ultima contesa - 03 dicembre 2024, 06:59

Conti: «A Cremona siamo consapevoli che dobbiamo salvarci… Il mio addio biancorosso? Non dormivo più la notte e mi sentivo inutile»

L’attuale general manager della squadra diretta concorrente per la salvezza dei biancorossi, e prossima avversaria della formazione di coach Mandole, è stato l’ospite dell’ottava puntata de l'Ultima Contesa: «Mi aspetto una Varese che vorrà correre e giocare tanti possessi. Dovremo mettere pressione, controllare il ritmo e i rimbalzi e non fare palle perse. Il sistema della Openjobmetis? Ti aiuta a stare nel medio livello, ma non a vincere campionati». L'ex gm è tornato anche sulle sue dimissioni "improvvise" dalla Pallacanestro Varese nel 2021: «L'ho fatto per me, ma anche per la società»

Andrea Conti, ospite ieri sera de L'Ultima Contesa

È tornata in onda ieri sera L’Ultima Contesa, il talkshow sulla pallacanestro di VareseNoi. Ottava puntata tenutasi il giorno dopo la sconfitta dei biancorossi contro la Reyer Venezia, la settima in campionato per la squadra di coach Mandole.

Di questo, ma soprattutto del prossimo futuro, si è parlato con l’ospite di serata: Andrea Conti, ex general manager della Pallacanestro Varese e attuale della Vanoli Cremona, prossima avversaria dei biancorossi e, allo stato attuale della classifica, direttissima concorrente per la salvezza. Del prossimo scontro e di molto altro se ne è parlato con lui e con l’altro ospite: Enrico Salomi di Malpensa24.

Di seguito alcune delle dichiarazioni di Andrea Conti.

«L’ennesima partita che buttiamo al vento in questa maniera, pur facendo un’ottima prestazione - sulla sconfitta della sua Cremona contro Trapani - Dispiace per i ragazzi, perché siamo una squadra che si allena duro in settimana, ieri abbiamo fatto una prestazione difensiva di livello, e rimane il rammarico, però tutto questo ci dà anche quel pizzico di consapevolezza del fatto che siamo sulla strada giusta».

«Arriviamo da una stagione positiva come quella dell’anno scorso. C’è consapevolezza dell’obiettivo, che è salvarsi, in un campionato come quello di quest’anno. Il nostro ambiente è molto tranquillo, non abbiamo le pressioni che ci sono a Varese. Siamo partiti a rilento, ci mancano alcuni punti che abbiamo buttato via, ma siamo molto uniti e compatti. Sono fiducioso, e abbiamo un presidente che mantiene sempre la calma».

«Nel momento in cui avevamo l’esigenza di aggiungere un giocatore di talento Peyton Willis. Con Dreznjak ci serviva un quattro che apriva il campo, mi ricorda un giocatore alla Vene, tiratore, pulito e che accetta il ruolo. Abbiamo fatto questi due innesti, siamo rimasti al 5+5 e sarà nostra valutazione se rimanere così o cambiare. Vedremo, ma credo che ora la squadra abbia un equilibrio tattico con gente pronta a sacrificarsi in difesa».

«Mi sembra che la filosofia di pallacanestro sia quella: gran numero di possessi, penetra e scarica, trovare il tiratore libero. È la filosofia di Luis, è opposta alla nostra e che dà il suo risulto nel momento in cui riesci a tirare piedi a terra e fare canestro. È una pallacanestro che ti aiuta a stare nel medio livello, ma non ti aiuta a vincere campionati. Ci devi credere, devi portarla avanti e devi accettare anche di prendere di 100 punti».

«Credo che i giocatori devono essere funzionali al credo dell’allenatore e al suo sistema di gioco. Le analytics è un argomento interessantissimo, però poi la pallacanestro è fatta di allenamenti, chimica, accettazione del ruolo… è un puzzle in cui tutto deve incastrarsi. Mi viene in mente la Varese di Brase: quella aveva grandi giocatori, e in quel momento tutto era incastrato alla perfezione».

«Mi aspetto una Varese che vorrà correre e che vorrà giocare ad alto ritmo. Dovremo mettere pressione, controllare il ritmo, controllare rimbalzi e non fare palle perse. Serve una partita di grande attenzione ed energia. Alla fine credo che si salverà chi non si farà prendere dal panico, chi saprà mantenere calma e pazienza, se no è un attimo che cadi in un vortice negativo».

Sul suo passato a Varese: «È stata una scuola incredibile in una situazione difficile. Posso dire cose solo positive della mia esperienza lì. In futuro magari mi piacerebbe tornare. A Cremona sto benissimo, ci vivo, conosco l’ambiente, ma spero che nel futuro ci sia qualcosa di più importante».

Sulle sue dimissioni da GM di Varese date dopo la sconfitta contro Reggio Emilia nell'autunno del 2021: «Ormai mi sentivo inutile in una situazione in cui era stato nominato un nuovo CEO con una filosofia diversa e idee diverse che giustamente voleva mettere in pratica fin da subito. Mi sono sentito semplicemente "uno in più" in un momento di grande difficoltà anche societaria e quindi ho pensato di dover fare un passo indietro. Le mie dimissioni non furono legate al risultato di quella partita, erano una cosa "pronta". Col senno di poi magari dovevo dormirci su e presentarle con calma il giorno dopo al consiglio d'amministrazione, ma l’ho fatto un po’ per me stesso - a livello di salute non dormivo più di notte - e un po’ per dare ordine a livello decisionale alla Pallacanestro Varese». 

Qui sotto il video della puntata integrale.

Lorenzo D'Angelo


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