La mostra, curata da Serena Contini, propone un viaggio tematico legato per lo più al culto e alla devozione che si snoda attraverso il territorio del Varesotto toccando Castello Cabiaglio (da cui proviene un'opera del noto artista settecentesco locale Giovan Battista Ronchelli, nonché le tele dei Misteri del Rosario), Cassano Magnago (quadreria di Santa Maria del Cerro), Arsago Seprio (Paliotto dei Santi Cosma e Damiano), Varese (Il viale delle cappelle con padre Aguggiari e Bernascone), Gazzada (San Gerolamo) Azzate (una tela di grandi dimensioni Trinità con San Giovanni Evangelista e il Cardinale Borromeo attribuita a Camillo Procaccini) e Gorla Minore (Immacolata Concezione).
Grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto, il patrimonio raccolto nelle sale è stato oggetto di restauri e di studi approfonditi condotti con la supervisione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, che ne hanno svelato il valore artistico e storico nonché, in alcuni casi particolari, la provenienza e il legame con la comunità locale. Le schede storiche e di restauro prodotte sono state raccolte in un volume edito nella collana delle pubblicazioni della Società Storica Varesina: chi vorrà potrà avere copia del volume a fronte di una donazione che sosterrà le iniziative future legate all’arte e alla cultura sul territorio. Nei mesi di apertura saranno organizzati incontri e conferenze, aperti al pubblico ma anche dedicati alle scuole, sul tema del restauro: un video, in mostra, illustra proprio le fasi salienti del lavoro svolto dai professionisti che hanno lavorato nei loro laboratori. Infine, grazie al sostegno del bando di FCVA le opere, al rientro, saranno oggetto di azioni di restituzione alla comunità locale al fine di renderle così pienamente fruibili al territorio.
Federico Visconti, Presidente FCVA: «Con il bando Tesori Nascosti e le azioni da esso previste, si va nella direzione della vicinanza al territorio, che si riappropria di opere d’arte prima poco conosciute e poco fruite. Si va anche nella direzione della coprogettazione con gli enti. In questo caso specifico la coprogettazione riguarda l’organizzazione di una mostra collettiva e la produzione di un catalogo. Percorsi come questo sono in linea con la strategia indicata da Fondazione Cariplo: sviluppare relazioni con gli enti territoriali e valorizzare sinergie progettuali che rafforzino i legami con le comunità locali».
Davide Galimberti, Sindaco Comune di Varese: «Dopo l'interesse suscitato dalla prima edizione, torna per il secondo anno la mostra Tesori nascosti nelle sale del Castello di Masnago. Un'esposizione che propone un viaggio nell'arte disseminata in diverse località del nostro territorio, grazie a un lavoro che ha consentito di riportare alla luce opere spesso custodite in sedi non visitabili, per poi restaurarle, realizzare studi approfonditi e infine metterle in connessione tra di loro realizzando un percorso che esplora il nostro patrimonio storico e culturale. Un progetto che quindi restituisce alla nostra comunità dei lavori che ci permettono di conoscere meglio tradizioni e rappresentazioni legate alla nostra storia, dando nuova luce e nuovo valore alle opere stesse. Un progetto che ha anche il grande merito di aver messo in moto una serie di collaborazioni e co-progettazioni che hanno visto il coinvolgimento di diverse realtà, generando in questo modo un processo virtuoso che va a beneficio di tutto il territorio».
Enzo Laforgia, Assessore alla Cultura Comune di Varese: «Prendersi cura del nostro patrimonio culturale (storico, artistico, paesaggistico), restituire l’integrità di un corpo vivo a ciò che rischia di ridursi a materia inerte, mi pare sia lo scopo della mostra Tesori nascosti, ospitata presso il Museo di arte moderna e contemporanea del Castello di Masnago che porta così alla luce, a nuova luce, opere, che certamente necessitavano di interventi di restauro. Ma, nello stesso tempo, il raccoglierle ed esporle tutte insieme, dovrebbe invitare il visitatore a riappropriarsene, a scoprire, cioè, la relazione intima e profonda con il nostro comune passato e ritornare a dialogare proficuamente con le comunità che le custodiscono».
Così le opere sono restituite al pubblico
Le opere esposte sono in tutto 11: molte di loro sono vere e proprie novità, dal momento che erano conservate in luoghi non accessibili al pubblico, come ad esempio per la quadreria di Santa Maria del Cerro di Cassano Magnago che comprende un San Gerolamo, un’opera raffigurante la Strage degli Innocenti e una copia della celebre Disputa su Tributo di Rubens oggi conservata a San Francisco.
Per questa tela, così come per quella de Il viale delle cappelle con padre Aguggiari e Bernascone (in arrivo dal deposito del museo Baroffio) è importante notare che si tratta di opere giunte a noi grazie alla generosità di donatori privati. A Cassano Magnago si tratta del lascito alla parrocchia proveniente da Villa Oliva, residenza di una ricca famiglia svizzera; nel caso del quadro di Aguggiari e Bernascone la donazione fu fatta dai fratelli Cremona, noti collezionisti, politici e protagonisti della vita varesina di fine Ottocento.
Altra opera finora “nascosta” è il San Gerolamo proveniente da Villa Cagnola e che al rientro farà parte del percorso espositivo della villa: un quadro di autore caravaggesco che era già in Villa quando essa passò dai Perabò ai Melzi d’Eril e per il quale al momento resta dubbia l’attribuzione.
Suggestiva è infine la ricostruzione in 3D del Carro cerimoniale a due ruote (datato VI – VII secolo a. C.) che fa parte della “Seconda tomba di guerriero di Sesto Calende”, scoperta nel dicembre 1928 a Sesto Calende che è uno dei ritrovamenti più emblematici della cultura di Golasecca. Per la prima volta in mostra sarà possibile vedere l’immagine della ricostruzione video di quello che fu il carro di un personaggio eminente.
Meno nascoste, ma bisognose di un restauro per una maggiore fruibilità da parte del pubblico sono altre opere in mostra come il Paliotto dei Santi Cosma e Damiano proveniente da Arsago Seprio, per il quale lo studio fatto in questa occasione ha permesso di leggerlo in raffronto ad altre opere simili in zona (facendo anche presupporre una attribuzione a un comune autore, il Peruzzotti); importante anche la restituzione della pala raffigurante la Trinità con San Giovanni e Carlo Borromeo e con il borgo di Azzate rispeso sullo sfondo; per il dipinto proveniente da Castello Cabiaglio, grazie al restauro, si è svelata la firma dell’autore prima illeggibile: sempre dalla stessa Chiesa sono in mostra la Madonna del Rosario e i Misteri del Rosario; dal collegio Rotondi – infine – arriva un dipinto dell'Immacolata Concezione, dell’artista David Beghè, attivo a cavallo tra Otto e Novecento che racconta di una nuova cappella al collegio Rotondi (costruita dopo un incendio), ma anche dell’utilizzo devozionale dell'opera testimoniato da piccoli fori ai quali si agganciavano decorazioni in occasioni speciali, come quando nel 1962 il cardinal Montini visitò il collegio.
INGRESSO GRATUITO - ORARI VISITE
30 NOVEMBRE 2024 – 30 MARZO 2025
Martedì - mercoledì 9:30 – 12:30; da giovedì a domenica 9.30-14.30 | 14:00 – 18:00
Chiusure: 25 dicembre; 26 dicembre; 1° gennaio; 6 gennaio; lunedì tutto il giorno, martedì e mercoledì solo pomeriggio