L’Onorevole Antonio Ferrara (M5S) torna a puntare i riflettori sulla difficile situazione dello stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno. In un intervento alla Camera, Ferrara ha espresso la sua preoccupazione per il futuro dei lavoratori e del territorio, criticando l’approccio finora adottato dal Governo e dall’azienda.
«Questa vicenda non può essere affrontata con dichiarazioni di circostanza o con misure superficiali - ha dichiarato Ferrara -. Servono azioni concrete e strategie lungimiranti per garantire la sostenibilità dello stabilimento e salvaguardare i posti di lavoro».
La questione dei 100 milioni di euro
Ferrara si è soffermato sui fondi da 100 milioni di euro destinati al settore dei grandi elettrodomestici, avanzando dubbi sulla loro reale efficacia. «Siamo sicuri che bastino? E soprattutto, come saranno utilizzati? Senza condizioni specifiche e vincolanti, rischiano di essere una semplice cortina di fumo, magari a beneficio di aziende concorrenti».
Un Golden Power mal utilizzato
Tra i punti centrali del suo intervento, l’Onorevole del M5S ha criticato l’uso del Golden Power, lo strumento pensato per tutelare gli interessi strategici nazionali: «Il Golden Power non dovrebbe limitarsi ad autorizzare operazioni a occhi chiusi, ma condizionarle con vincoli chiari. Invece, nel caso di Beko, sembra sia stato applicato in modo superficiale, senza garanzie per i lavoratori né per il futuro dello stabilimento».
Le proposte del Movimento 5 Stelle
Ferrara ha poi rilanciato una serie di soluzioni concrete:
1. Un piano industriale credibile: «Beko deve essere obbligata a presentare un progetto chiaro e verificabile per mantenere la produttività dello stabilimento».
2. Ammortizzatori sociali condizionati: «Contratti di solidarietà e cassa integrazione devono essere legati al mantenimento delle attività produttive, non alla loro graduale dismissione».
3. Garanzie per i lavoratori: «Il Governo deve pretendere impegni concreti dall’azienda per salvaguardare i posti di lavoro».
Assente il Ministro Urso
Ferrara ha sottolineato con forza l’assenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo negoziale del 20 novembre, definendola «una grave mancanza. Proprio mentre Beko confermava licenziamenti e ridimensionamenti, il Ministro era assente. È questa l’attenzione per il territorio e i lavoratori»?
Un appello alla maggioranza
Concludendo, Ferrara ha lanciato un appello al Governo e ai parlamentari della maggioranza: «Il tempo delle chiacchiere è finito. I lavoratori di Cassinetta meritano risposte concrete e soluzioni immediate. Non possiamo permettere che questo stabilimento, fondamentale per il tessuto industriale del nostro territorio, venga lasciato morire».