Nasce dalla collaborazione tra Mensa de Padre nostro, Leo Club Liuc Castellanza e Università Liuc, che ha messo a disposizione gli spazi, la nuova iniziativa solidale a favore delle persone in difficoltà.
Martedì 3 dicembre dalle 9 alle 12 e giovedì 5 dicembre dalle 14.30 alle 18 si svolgerà una raccolta alimentare a scopo benefico. Ciascuno potrà portare al Banco solidale posto all’entrata dell’ateneo il proprio contributo e in particolare i prodotti di cui c’è maggiormente bisogno: latte UHT, olio, polpa di pomodoro (pelati), fagioli e ceci, riso, zucchero, farina e biscotti per la colazione.
Per il Leo club, recentemente ricostituito, si tratta della seconda iniziativa benefica da settembre, dopo la colletta di accessori e cibo per cani e gatti a favore del Canile di Busto Arsizio.
«Desideriamo restituire qualcosa alla città che ci sta ospitando – ha affermato Sofia Lanzi, studentessa di ingegneria gestionale e responsabile del progetto per i Leo – e con l’avvicinarsi delle feste volevamo donare un po’ di gioia e serenità alle famiglie che hanno bisogno della vicinanza della comunità».
«In queste aule – ha dichiarato l’assessore alla cultura e all’istruzione di Castellanza, Davide Tarlazzi – si insiste sul saper fare, ma anche sul saper essere: è molto bello che dalla comunità degli studenti e dall’Università nasca un messaggio di vicinanza a chi ha bisogno».
Adriano Broglia, storico presidente della Mensa del Padre nostro, ha ricordato gli albori dell’associazione che ha contribuito a fondare nel 2008. All’inizio i volontari ritiravano le eccedenze alimentari una volta alla settimana alle scuole Tommaseo - Prandina di Buto Arsizio, quando all’epoca con i pasti non consumati dagli alunni si riempivano quattro cassonetti della spazzatura. Allora i nuclei familiari aiutati erano dieci.
Oggi la Mensa del Padre nostro assiste 99 famiglie (un numero peraltro sempre in crescita) di cui 55 straniere e 44 italiane per un totale di 194 adulti e 88 minori. Negli anni sono aumentati anche i luoghi di ritiro delle eccedenze alimentari, a cominciare dai tre supermercati castellanzesi Gigante, Tigros e Metro.
Tutti i giorni dalle 15.30 alle 18 nella sede di via Bettinelli vengono distribuiti pane, pizza, dolci, primi, secondi, frutta e tanto altro alle persone indigenti.
«Insieme ce la faremo: questo è il nostro motto – ha detto Broglia che guida un gruppo di 62 volontari – e così è nata la collaborazione per il progetto del Banco solidale».
Il presidente ha ricordato anche gli altri progetti dell’associazione. Tra questi, la spesa solidale. Al Tigros, al Gigante e alla Tabaccheria Saravalli di viale Lombardia si possono acquistare e lasciare cibi di prima necessità che poi vengono ritirati dai volontari e distribuiti.
Poi ci sono le Famiglie solidali, un gruppo di ben 256 famiglie che collaborano portando alla Mensa del padre nostro, soprattutto nei momenti di difficoltà, gli alimenti che scarseggiano.
«La parola solidarietà a Castellanza – ha sottolineato Broglia – si può davvero scrivere con la S maiuscola. Per fare un esempio: alcuni mesi fa ci mancava il latte. Ho contattato le famiglie solidali e in tre ore abbiamo raccolto 752 litri di latte».
I volontari si recano inoltre nelle scuole per diffondere la cultura antispreco: la stessa associazione è stata interlocutrice dell’on. Maria Chiara Gadda, promotrice della legge Antispreco 166 del 2016.
«La Mensa del Padre nostro à un fiore all’occhiello per Castellanza, di cui siamo molto fieri e orgogliosi – ha dichiarato Cristina Borroni, vice sindaco reggente – ed è molto bello che i giovani abbiano il desiderio di restituire alla città quello che sentono di ricevere: ragazzi che s’impegnano danno linfa e speranza. Parlateci di ogni idea che vi verrà, – ha detto rivolgendosi a loro - siamo al vostro fianco».
La Borroni ha evidenziato come sia importante lavorare insieme avendo a cuore gli ultimi e ha ricordato anche altre iniziative solidali castellanzesi come “Adotta un nonno” contro la solitudine degli anziani.
Chiara Castiglioni, Lions advisor del Lions club Castellanza Malpensa, ha messo in luce la determinazione, la passione e l’impegno con cui hanno lavorato in questi mesi i giovani Leo. «Il nostro motto è “we serve”: loro lo stanno trasformando in realtà» sono state le sue parole.