Attività di partecipazione e socializzazione rivolte alla fascia di età tra i 15 e 35 anni, sinergia tra le varie realtà cooperative varesine e costruzione di una rete sociale in città. Sono questi gli ingredienti che hanno portato i circoli cooperativi di Varese ad ottenere un finanziamento di quasi 40mila euro da Regione Lombardia con il progetto “Giovani in Circolo”.
I promotori del progetto, e vincitori del bando regionale, sono il Circolo Coopuf di Biumo, la Cooperativa di Giubiano, l’associazione giovanile COVO e l’APS Parteno, con il sostegno del Comune di Varese e in particolare dell’Informagiovani. Una squadra ampia dunque che coinvolgerà diverse realtà dislocate in differenti zone della città in modo da realizzare una proposta diffusa e mettere in campo azioni che coinvolgano aree diverse di Varese.
«Siamo molto felici di poter iniziare questo progetto grazie al finanziamento arrivato dopo la nostra partecipazione ad un bando regionale – spiega Luigi Vanini, presidente della Cooperativa Coopuf – i due obiettivi che ci eravamo posti infatti sono molto importanti perché prevedono da una parte la sinergia e collaborazione tra i circoli presenti e attivi in differenti parti della città e dall’altro il coinvolgimento diretto dei più giovani. Un modo per riattivare la partecipazione, creare protagonismo di ragazzi e ragazze, e rivitalizzare l’attività dei circoli di Varese che sono un pezzo di storia della città e da decenni sono impegnati per promuovere cultura e socializzazione».
Tra gli obiettivi del progetto infatti ci sono quelli di ricreare, all’interno dei circoli cooperativi dei due quartieri di Biumo e di Giubiano, luoghi di aggregazione e inclusione rivolti ai più giovani, lavorando soprattutto sull’acquisizione di competenze personali e nelle relazioni tra coetanei. Un focus sarà inoltre dedicato al tema delle neurodivergenze e quindi nell’attivazione di iniziative inclusive rivolte a tutti.
In sostanza dunque verranno promosse iniziative che intendono rendere protagonisti i ragazzi e le ragazze tra i 15 e i 35 anni in modo che possano diventare promotori e organizzatori di attività, eventi culturali, sportivi, musicali e artistici. Ampio spazio anche alla relazione tra giovani e città, attraverso un percorso di narrazione e lettura dei luoghi vissuti e su come migliorarli. Anche la formazione avrà un ruolo chiave attraverso laboratori e corsi dedicati ai più giovani che spazieranno da temi artistici, creativi e fino alla comunicazione e ai social media.
Ai giovani verrà poi proposto di reinterpretare il territorio attraverso azioni come “La Città narrata. Varese, i giovani raccontano la città”, per creare un’occasione di aggregazione e produzione artistica che, con tecniche di fotografia, video, performance teatrali, storytelling, gestione social e arte urbana, faciliti la libera espressione individuale e la creazione di una narrazione condivisa.
«Un paio di anni fa – raccontano le socie e i soci della cooperativa di Giubiano - la cooperativa ha dato spazio a un gruppo di giovani provenienti da diverse realtà associative della città che hanno iniziato a collaborare con i soci storici e, da questo incontro tra generazioni, più persone hanno iniziato ad occupare quegli spazi e a prendersene cura. Con questo intento abbiamo deciso di partecipare a questo bando cogliendo l’occasione di promuovere attività e momenti collettivi di incontro e scambio. Siamo alla ricerca di nuovi metodi per stare/fare insieme, fuori dalle solite logiche di consumo, con la volontà di costruire relazioni di comunità ripartendo da questo storico luogo di aggregazione».
Inoltre, verranno promosse attività di autoproduzione che mettano in risalto le capacità creative e relazionali attraverso l’organizzazione di mercati contadini e artigianali, laboratori e workshop che permettano ai giovani di sperimentare pratiche sostenibili, a livello economico, etico e sociale.
Protagonista del progetto è anche l’associazione giovanile COVO, nata nelle aule studio dell’Informagiovani di Varese, dal 2017 si occupa di incentivare iniziative culturali e di promozione sociale: “Crediamo che ogni giovane abbia il potenziale per lasciare un segno positivo nella propria comunità. Questo progetto ci permette di fare spazio al protagonismo giovanile dando ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di esprimersi, portare le proprie idee, collaborare e generare cambiamento collettivo”.
Tra le azioni che verranno proposte ci sono un festival sul tema della neurodiversità, per promuovere la comprensione delle diverse modalità con cui le persone percepiscono e interagiscono con il mondo, valorizzando le abilità uniche e le esperienze delle persone neurodivergenti. E ancora iniziative con l’Open Mic, eventi musicali in cui il microfono è a disposizione di chi desidera esibirsi, con diversi giovani sul palco nel corso della stessa serata. Questi concerti intendono veicolare delle call to action a favore di cause sociali del nostro territorio, in modo che il numeroso pubblico attratto dall’Open Mic sia raggiunto da sollecitazioni di impegno sociale.
Ampio spazio poi alle attività sportive di inclusione e per il benessere fisico con “Bocc par tucc”, corsi base per imparare a giocare a bocce e “Basket per tutti”, iniziativa della squadra di pallacanestro dei Covo Unicorns, nata con l’intento di unire la passione per lo sport e il desiderio di renderlo accessibile anche a chi non ha mai giocato a basket. Come dichiara il capitano della squadra: “Ci impegniamo, in linea con i valori espressi dalla nostra associazione, a promuovere l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità, favorendo la partecipazione e la socialità dentro e fuori il campo di basket”.
E ancora il progetto prevede diversi laboratori di Teatro di Comunità, corsi di Social Manager, laboratori di fotografia, video maker, storytelling e per autori di canzoni.