Il mercato di riparazione ha portato in casa Pallacanestro Varese i nomi di Alex Tyus e Keifer Sykes, presentati ufficialmente alla stampa nella giornata di oggi alla Itelyum Arena.
Sono loro i cerotti che la Openjobmetis ha scelto per provare a curarsi le ferite rimediate in questa prima parte di campionato. Per sopperire alla mancanza di chili e a rimbalzo l’uno; per dare una mano in regia, complice la partenza di Mannion l’altro, i biancorossi provano a ripartire da loro, con una versione 2.0 che esordirà domenica a Masnago, contro la Reyer Venezia, nel tradizionale derby delle agenzie del lavoro.
Tyus: «Conosco la tradizione di questa società. Una sfida diversa che mi stimola molto»
«Ho deciso di venire a Varese perché conosco la tradizione di questa società - esordisce il lungo americano - Qualche anno fa, avendo già giocato in Italia, ricordo una grande atmosfera e un grande pubblico qui. Ho parlato con il coach e conosco Scola, anche, per averci giocato contro. Ho deciso di fare questa esperienza, cerco di portare esperienza per contribuire a fare risultati».
Sistema di gioco che sarà una novità per lui, nonostante la lunga carriera alle spalle: «Un sistema di gioco così non l’ho mai sperimentato: questo ritmo molto alto e questa predilezione per prendersi molti tiri… Quello che posso dare è aumentare il numero di possessi per la squadra andando a rimbalzo e, da un punto di vista difensivo, migliorare l’organizzazione e dare più energia».
Sull’obiettivo salvezza: «È un tipo di situazione diversa a livello di risultati, probabilmente nella mia carriera è non mai successo che non abbiamo mai raggiunto i playoff, senza contrare le coppe europee. È una sfida diversa che mi stimola molto, quello che voglio è portare attitudine vincente e professionalità. Dobbiamo farlo lavorando giorno dopo giorno, in spogliatoio prima e in campo poi».
Sykes: «Giocare per un proprietario come Scola mi ha fatto propendere per accettare»
«Mi piace l’Italia - le prime parole del nuovo playmaker - In questi dieci anni è stato il posto in cui mi sono trovato meglio, perciò sono contento di aver avuto un'altra offerta da qui. Conosco Luis, abbiamo giocato insieme a Milano, e conosco l’importanza della squadra nel panorama. Ho avuto piacere nell’accettare l’offerta, abbiamo del lavoro da fare e dobbiamo migliorare il nostro gioco».
Ultime due anni spesi in G-League per lui, più per esigenze personali che professionali: «Non è stata una scelta. Più che altro ho sentito la necessita di stare vicino alla famiglia e di stare a casa, negli Stati Uniti, e giocare a pallacanestro in una situazione comoda dopo periodo del Covid. Ero reduce da sei stagioni all’estero».
Sull’aver accettato l’offerta di Varese e sul suo rapporto con Scola: «È stata più una situazione in cui ti devi trovare a scegliere tra le offerte che hai, più che conoscere le persone che ci sono. Ci siamo sentiti con Luis qualche volta, lo conosco anche fuori dal campo e abbiamo parlato delle sue idee di pallacanestro: il fatto di dover giocare per un proprietario di questo livello mi ha fatto propendere per accettare».
Sugli obiettivi della stagione: «Adesso è ancora un po’ presto per poter dire quali saranno gli obiettivi concreti, al di là della salvezza. Dobbiamo trovare chimica e lavorare per essere meglio di quanto siamo adesso sui due lati del campo, e vediamo poi quali obiettivi possiamo raggiungere».