Oggi partiamo dagli avversari. Se lo meritano. Il Fassa ha giocato una grande partita e ha perso perché il Varese è stato un "assassino" grazie al killer Tilaro, autore del primo e del terzo gol quasi in fotocopia, partendo dall'ombra per piombare sulla preda Felicetti e freddarla, oltre ad aver propiziato la penalità partita di Defrancesco - che lo abbatte in velocità - e la superiorità di 5 minuti sfruttata da Vanetti per il raddoppio, ma anche grazie alla lucidità, al senso della posizione e alle freddezza del diciottenne portiere Filippo Matonti, che nel terzo tempo ha vinto un grandioso duello personale con il finlandese Salo.
Il Fassa, che ha segnato i suoi due gol sui titoli di coda dopo il 3-0 giallonero del 56'28", uno con lo stesso Salo e l'altro con l'ucraino Mikhnov all'ultimo secondo, avrebbe anche meritato di farlo prima perché nel terzo tempo ha assediato i Mastini, capaci di stringersi e soffrire come sanno fare solo loro in 3 contro 5, anche grazie ai colpi di coda del mastino Matonti, ultimo baluardo. Quindi, per prima cosa, onore ai fassani che si dimostrano capaci, soprattutto tatticamente, di chiudere gli spazi, aggredire e mettere granelli di sabbia in quantità nel meccanismo del Varese. E applausi alla prima linea formata da Mikhnov, Deluca e Salo, una delle più forti, compatte e indigeste del campionato.
I gialloneri, capaci di chiudere e aspettare nel primo periodo, di mordere e a tratti dominare nel secondo, hanno subito un calo nel terzo anche per l'aggressione trentina e per le penalità finali, fin lì a netto vantaggio giallonero, nate da una sorta di umana stanchezza dopo un viaggio iniziato alle 10 di stamattina da Varese, a nemmeno 48 ore dal derby con il Como, con ritorno dopo le 3 di domenica. Ci sono, poi, anche alcuni gol facili mancati, sia nel secondo che nel terzo tempo, forse figli del discorso di cui sopra.
Tilly intanto è tornato killer, Filippo Matonti si è confermato una sicurezza (così come lo è Perla, e questa del doppio grande portiere potrebbe essere l'arma per arrivare in fondo e sognare, oltre ovviamente al ritorno di Bertin e all'arrivo di un altro rinforzo) e la squadra in fase difensiva e nella capacità di chiudere linee, varchi per poi ripartire e fare male continua a dare l'impressione di essere ormai pronta a giocarsi almeno il terzo posto, dopo avere blindato il quarto (lo dice anche la classifica, oltre alla sesta vittoria consecutiva).
Detto dello squalo Tilly, partito come un razzo per segnare il 3-0 in inferiorità nel momento di massima sofferenza del Varese, e del duello Filippo Matonti-Salo vinto dalla calma olimpica del primo, nel secondo periodo era stato un gran Varese, a parte un finale in cui aveva rischiato di beccare gol in superiorità, ed è lì che Filippo Matonti chiudeva la porta quasi con nonchalance.
Tilaro era già scappato per andare segnare in uno contro zero il vantaggio con una delle sue cavalcate. C'era stato un gol annullato a Kuronen per invasione nell'area del portiere molto dubbia e almeno due occasioni clamorose, una in particolare di Franchini che a colpo sicuro non metteva dentro il raddoppio, arrivato però in un'altra situazione decisiva del killer Tilly: il numero 15 scappava verso la porta di Felicetti, di nuovo, prima di essere agganciato (falciato) da Defrancesco, punito con penalità partita. Nei 5 minuti di superiorità il Diablo Vanetti mordeva per il 2-0 dopo essersi accentrato (per la capacità di essere decisivo, con il disco e senza, cosa quest'ultima che è sempre stato, il capitano sta giocando una delle sue più grandi stagioni di sempre).
Fassa perfetto, solido e anche pericoloso in un paio di occasioni già nel primo periodo, non a caso aveva inanellato tre vittorie prima dell'ultimo ko di Feltre. Venti minuti di tattica e attenzione snervanti, con i trentini che non concedevano praticamente nulla neppure in inferiorità. Esagerati? A noi piace l'hockey e, quindi, anche gli avversari che lo interpretano come il Fassa, soprattutto perché non tutti sono fatti così...
Fassa-Varese 2-3 (0-0, 0-2, 2-1)
Reti: 23'19" Tilaro (P. Borghi, Allevato) 0-1, 32'49" Vanetti (Makinen, Kuronen) in sup. 0-2; 56'28" Tilaro (Schina, Ghiglione) in inf. 0-3, 57'26" Salo (Kustatscher, Deluca) 1-3, 59'59" Mikhnov (Salo, Deluca) 2-3
Fassa: Felicetti (Pysarenko); Ploner, Defrancesco, Mikhnov, Deluca, Salo; Blaha, Boisio, Rossi, Cassan, S. Iori; Kusttscher, Talmon, Stoffie, Defrancesco, Trottner; Carpano, A. Iori, Riz. Coach: Marchetti
Varese: F. Matonti (Perla); Makinen, Crivellari, Ghiglione, Kuronen, Perino; Schina, Fanelli, M. Borghi, Vanetti, Franchini; M. Matonti, E. Mazzacane, Allevato, P. Borghi, Tilaro; Basile, Raimondi, M. Mazzacane, Fornasetti. Coach: Glavic.
Arbitri: Andrea Moschen, Stefano Ricco (Simone Abeltino, Matthias Cristeli)
Note - Tiri Fa 28, Va 30. Penalità Fa 33' (penalità partita a Defrancesco), Va 6'.
Terza di ritorno
Bressanone-Valpellice 3-2, Fassa-Varese 2-3, Fiemme-Caldaro 0-3, Dobbiaco-Appiano 4-3 (gol decisivo di Tauber a 22" dalla sirena), Aosta-Feltre 7-3 (5 gol di De Toni), Alleghe-Pergine 5-4 all'overtime. Riposo: Como
Classifica
Caldaro punti 43; Aosta 37; Varese, Feltre 31; Appiano 24; Valpellice, Pergine 22; Alleghe* 20; Fassa 18; Dobbiaco 16; Fiemme 10; Como*, Bressanone* 7. *una in meno
Quarta di ritorno
Giovedì 28 (20.30): Dobbiaco-Fassa, Caldaro-Como, Pergine-Aosta, Varese-Fiemme, Alleghe-Appiano, Feltre-Fassa. Riposa: Valpellice