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Territorio | 23 novembre 2024, 11:47

Anche il Comune di Travedona Monate si schiera con i lavoratori Beko: «E' la più grave crisi industriale della Lombardia»

In paese, che dista pochi chilometri dallo stabilimento, vivono tanti dipendenti della multinazionale turca. Il sindaco Fiombo: «Bisogna reagire in maniera unita, lavoratori, sindacati, forze politiche, senza divisioni ideologiche. Senza lavoro non si può vivere dignitosamente e questo è inaccettabile»

Il sindaco di Travedona Monate Angelo Fiombo

Il sindaco di Travedona Monate Angelo Fiombo

Tutta l’amministrazione di Travedona Monate si schiera a sostegno dei lavoratori della Beko che in questi giorni lottano per mantenere il loro posto di lavoro contro una logica aziendale che prevede 541 esuberi proprio nel settore frigoriferi della fabbrica di Cassinetta di Biandronno.

Travedona è a due passi dallo stabilimento dove lavorano anche cittadini residenti in paese e dove gravita anche dell'indotto. 

«Una decisione gravissima che coinvolge anche tanti lavoratori e lavoratrici di Travedona Monate e le loro famiglie che sono impiegati proprio a Cassinetta. Questa è la più grave crisi industriale presente oggi in Lombardia a cui bisogna far fronte in maniera unita: lavoratori e lavoratrici, sindacati e forze politiche, senza divisioni ideologiche» dichiara in una nota il sindaco Angelo Fiombo. 

«E’ per questo che sosteniamo sia l’iniziativa del sindaco Massimo Porotti di Biandronno, che ha proposto un’assemblea pubblica sul tema martedì 26 novembre, sia la proposta del consigliere regionale del Pd Samuele Astuti che sollecita la convocazione urgente di un’audizione in Commissione Attività Produttive tra azienda e sindacati» continua il primo cittadino. 

La Beko è oggi la più grande fabbrica di elettrodomestici sul suolo italiano e lo stabilimento di Cassinetta, che così tanto ha rappresentato in passato per lo sviluppo del nostro territorio, non può essere lasciato solo nella gestione di questa drammatica crisi.

«Auspichiamo, come abbiamo già detto, che tutte le forze politiche: governo, Regione Lombardia, Provincia e Comuni facciano fronte comune per tutelare i lavoratori e le lavoratrici. Senza lavoro non si può vivere dignitosamente e questo è inaccettabile» conclude Fiombo. 

Redazione

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