«Vogliamo lavorare, Cassinetta non si tocca»: questo il grido dei lavoratori della Beko che da questa mattina stanno protestando con forza contro le scelte dell'azienda turca presentate mercoledì al tavolo ministeriale e che prevedono lo smantellamento di due linee del "freddo" e il licenziamento di 541 persone. (LEGGI QUI)
Questo giovedì a Cassinetta è l'ennesimo giorno di sciopero e di manifestazioni organizzate dai sindacati Fim, Fiom e Uilm e dalle Rsu con il blocco della portineria da stamattina presto e poi con il corteo sulla provinciale a Biandronno. Fischietti, cori e bandiere stanno contraddistinguendo il lungo serpentone formato dai dipendenti della multinazionale dell'elettrodomestico ex Whirlpool.
Chiare le richieste di lavoratori e sindacati: «Il Governo deve esercitare subito quella golden power che nei mesi scorsi si è vantato di avere inserito a protezione dei lavoratori nella fase di cessione di Whirlpool Emea a Beko e che non si comprende bene che funzione abbia in termini di deterrenza contro i licenziamenti».
«Ora è il momento di passare ai fatti, per scongiurare un piano socialmente brutale e il tentativo di saccheggio industriale operato da Beko. Come sindacato dichiariamo immediatamente lo stato di mobilitazione in tutti gli stabilimenti» insistono Fim, Fiom e Uilm.
Il tavolo ministeriale è riconvocato per il giorno 10 dicembre alle ore 14.