Dopo il successo delle scorse edizioni, torna, poco prima di Natale, Tante care cose, il mercato di rigatterie e anticaglie a Casa Macchi, Bene del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, nel piccolo borgo di Morazzone. Sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre dalle ore 10 alle 18, la dimora della famiglia Macchi, testimonianza perfettamente conservata della vita quotidiana di una tipica famiglia borghese tra Otto e Novecento, ospiterà una accurata selezione di espositori antiquari che proporranno mobili, lampade, libri, stampe, dischi, porcellane, biancheria, giochi antichi e cimeli di ogni tipo. Come di consueto, anche il FAI parteciperà con un’ampia selezione di oggetti e arredi provenienti dal deposito della Fondazione e non destinati ad essere riallestiti nei suoi Beni: cose amate e vissute, tramandate di generazione in generazione, a cui offrire una seconda vita, una nuova casa. Inoltre, per la prima volta, la visita al mercato sarà abbinata ad una golosa proposta stagionale per la colazione, il pranzo e la merenda, accompagnata dalla musica di un radiogrammofono d’epoca.
Casa Macchi e la sua corte saranno lo scenario di un autentico viaggio nel tempo attraverso oggetti e arredi vintage che spaziano dall’antiquariato al modernariato, ricercati e collezionati da rigattieri e brocantes del territorio, ma anche provenienti dai depositi del FAI. E poiché oggi, sempre di più, gli oggetti di uso quotidiano compaiono e scompaiono in un avvicendamento quasi compulsivo, incapace di lasciare un’impronta e creare un legame, Tante care cose si inserisce tra le buone pratiche promosse dal FAI che si pongono l’obiettivo di applicare concretamente il concetto di sostenibilità nel nostro quotidiano, partendo da semplici scelte compiute ogni giorno. Un’opportunità per promuovere la cultura del riuso e recuperare al contempo memoria del nostro passato. In quest’ottica, l’iniziativa si arricchisce di una nuova proposta dedicata a laboratori dimostrativi, a cura di artigiani specializzati nel restauro e nell’arte della riparazione, che mostreranno al pubblico come dare nuova vita a oggetti lenti, guasti o rotti – da vecchi giradischi, grammofoni e radio d’epoca a frammenti di piatti, tazzine e teiere – per incoraggiare il recupero delle “tante care cose” che accompagnano la nostra quotidianità.
Durante il fine settimana a partire dalle ore 10.30, si susseguiranno visite guidate alla scoperta di Casa Macchi, della sua storia e delle persone che l’hanno abitata. Si apriranno armadi, ante e ribalte, che riveleranno le vicende, i gusti e i riti quotidiani degli abitanti di una dimora borghese tra Otto e Novecento. Alle ore 11 e alle 15 speciali percorsi narrativi sveleranno, a partire dagli oggetti di uso comune appartenuti alla casa, alcune tracce fondamentali della sua vita familiare: i rituali domestici che hanno accompagnato le giornate e scandito il tempo delle stagioni, gli svaghi, le passioni letterarie, l’educazione musicale, le ricette casalinghe, la moda dell’epoca. Un progetto a cura del corso Storia e Storie del mondo contemporaneo, dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria di Varese e CUT Insubria - Centro Universitario Teatrale Insubria.
Ancora, sabato alle ore 16 e domenica alle ore 12 si terranno visite guidate speciali incentrate sul “Restauro dei ricordi”: un racconto fatto di aneddoti e curiosità sul minuzioso ritrovamento di oggetti d’uso e documenti che hanno permesso di ricomporre gli interni della casa, ricostruire le vicende di una famiglia e rievocare la sua atmosfera.
Infatti, tra arredi e suppellettili, vecchie fotografie, giornali, riviste, cartoline, biancheria e corredi di nozze, a Casa Macchi sono proprio gli oggetti comuni a raccontare la storia di una famiglia: i vestiti negli armadi, la caffettiera sul fornello, le lettere nei cassetti, rimasti immobili per mezzo secolo sotto un manto di polvere, hanno conservato intatta la memoria di una casa, che si fa ritratto di un’epoca. Elementi di arredo caduti in disuso ma fondamentali per comporre il quadro di un tempo in cui quasi nulla si rimuove, piuttosto si aggiunge, si accumula, si stratifica. È così che si è formato a Casa Macchi un deposito straordinario, perché autentico, integro e completo, di semplici oggetti ordinari, piccole ma preziose storie, che testimoniano la vita di una tipica famiglia italiana.
Perché le cose non sono solamente oggetti: il loro potere evocativo racchiude storie e atmosfere. Assorbono l’anima dei luoghi e lo spirito di chi li ha vissuti; sopravvivono alle epoche, conservando frammenti di memoria. Rappresentano abitudini, passioni, ossessioni, gesti compiuti all’infinito, o una volta sola, e poi dimenticati. Testimoni muti e protagonisti di storie, le cose amate tracciano un dizionario sentimentale della nostra vita, in grado di orientare linguaggi e consuetudini familiari.
In occasione del centenario della nascita della radio, un radiogrammofono Radiomarelli degli anni ’50, allestito sabato 30 novembre, consentirà di ascoltare una serie di dischi originali a 78, 45, 33 e 16 giri con canzoni e brani orchestrali che vanno dagli anni ’30 agli anni ’60 del ‘900. A cura del collezionista Mario Chiodetti
Con il Patrocinio del Comune di Morazzone.
BIGLIETTI
Ingressi alla sola mostra mercato: Intero €3; Iscritti FAI, Ridotto (6-18 anni), Residenti nel Comune di Morazzone gratuito. Ingressi alla mostra mercato e visita libera alla casa: Intero € 8; Ridotto (6-18 anni) e Studenti (19-25 anni) € 4; Famiglia (2 adulti e 2 o più bambini tra i 6 e i 18 anni): € 17; Iscritti FAI, Convenzioni, Disabili, Residenti nel Comune di Morazzone, Bambini (0-5 anni) gratuito.
Ingressi alla mostra mercato e visita guidata alla casa: Intero € 15; Ridotto (6-18 anni) e Studenti (19-25 anni) € 12; Famiglia (2 adulti e 2 o più bambini tra i 6 e i 18 anni): € 33; Iscritti FAI, Convenzioni, Disabili, € 5; Residenti nel Comune di Morazzone € 8; Bambini (0-5 anni) gratuito.
Per informazioni e contatti: Casa Macchi, Piazza Sant’Ambrogio 2, Morazzone (VA). Tel. 0332 1821610; faicasamacchi@fondoambiente.it