Domenica 30 novembre, alle 17, alla Antica Rimessa del Tram di Lavena Ponte Tresa, un edificio realizzato negli anni Trenta per il ricovero dei tram e attualmente, dopo un sapientemente restauro architettonico, trasformata in un piccolo polo culturale di riferimento per tutto il territorio lacustre, sarà inaugurata in occasione delle festività natalizie una mostra d’arte contemporanea molto particolare dal titolo Dalla Genesi alla Natività.
Il percorso espositivo parte da una lettera scritta nel 1965, da Papa Paolo VI, indirizzata agli artisti contemporanei alla chiusura del Concilio Vaticano II, la quale al punto 3 recita: «Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e si rivolge a voi. Essa vi dice con la vostra voce: non lasciate che si rompa un’alleanza tanto feconda! Non rifiutate di mettere il vostro talento al servizio della verità divina! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo!».
Questa lettera ha ispirato Antonio Bandirali all’ideazione e progettazione di questa esposizione dedicata alla Natività per arrivare al Presepio partendo dalle origini dell’umanità fino alla reinterpretazione del presepe di San Francesco in chiave contemporanea.
Il percorso espositivo inizia con i sette giorni della creazione (la Genesi): ogni giorno è interpretato attraverso immagini e opere che giocano con la luce, il colore e la forma, per rappresentare la nascita dell’universo e la vita sul pianeta Terra. In questo caso gli artisti hanno utilizzato materiali diversi per evocare l’immensità e la bellezza del creato invitando idealmente i visitatori a riflettere sulla meraviglia della creazione divina.
Un’altra sezione fondamentale dell’esposizione è dedicata all’Annunciazione e alla Natività. Gli artisti in questo ambito hanno presentato una serie di opere che catturano nella contemporaneità espressiva dell’arte il mistero della venuta di Cristo, attraverso disegni e sculture; queste opere incoraggiano a contemplare la spiritualità e la sacralità di questo evento biblico.
Al termine, l’esposizione culmina in una reinterpretazione del presepe. In questa terza parte gli artisti propongono visioni contemporanee del Presepe, utilizzando modi espressivi molto diversificati ma anche significativamente comunicativi.
Al termine della mostra, considerati gli eventi bellici in atto nel mondo, sono esposte due opere molto significative, quale messaggio nei confronti dell’Homo Faber e dell’Homo Politicus contemporaneo, esortandolo alla non belligeranza e a riflettere sulle sorti dell’universo e del nostro pianeta che Dio ha creato per farci vivere in pace.
La mostra è a cura di Antonio Bandirali, mentre l’allestimento è a cura di Valentina Boniotto, Maura Carcano, Enrico Brugnoni e Eduardo Brocca Toletti.