Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata da Gianpietro Ballardin, sindaco di Brenta, in cui si denuncia un caso, l’ennesimo, di abbandono di rifiuti nelle aree limitrofe al paese.
Anche nella giornata di ieri abbiamo dovuto affrontare lo schifo di una raccolta dei rifiuti abbandonati in zone limitrofe al paese di Brenta.
Non è la prima volta che i cosiddetti incivili abbandonano sacchi neri e bianchi contenenti resti di ossa e brandelli di carne che probabilmente, ma adesso ne abbiamo le prove, provengono da scarti di lavorazione di una macelleria della zona.
Una pratica che in questi anni ha interessato con frequenza il comune di Brenta e quello di Casalzuigno.
Ricordo che la legge dal 10 ottobre 2023 prevede che anche l'abbandono di rifiuti effettuato da parte di comuni cittadini costituisce, al pari di quello posto in essere da titolari di enti ed imprese, un reato. La legge 9 ottobre 2023 n.137 (di conversione del dl 105/2023) ha infatti riformulato le punizioni previste dall'articolo 255 del d.lgs. 152/2006 a carico di “chiunque” abbandoni in tal modo di rifiuti.
In riferimento a questa grave situazione ho dato disposizioni alle forze di polizia affinché vengano represse queste forme di inciviltà che non trovano ragione di essere nei comportamenti umani specie in un territorio dove la raccolta dei rifiuti consente il ritiro di tutte le frazioni differenziate.
Nello specifico le imprese non adempienti sanno che i rischi di un azione penale contemplate nell'articolo 256, comma 2 del d.lgs. 152/2006 prevede invece sanzioni più gravi quando la stessa condotta è posta in essere da "titolari di imprese”.
Il Regolamento del comune di Brenta approvato con Delibera del Consiglio Comunale il 26 aprile dell’anno 2023, prevede che: “l’abbandono o deposito o immissione di rifiuti non pericolosi sul suolo, nel suolo, nelle acque superficiali e sotterranee messo in atto da soggetti diversi dai titolari di imprese e dai responsabili di enti”, ha come sanzione amministrativa pecuniaria prevista una cifra che “va da un minimo di 300 euro ad un massimo di 3000 euro che nella fattispecie delle imprese viene aumentata fino al doppio degli importi indicati”.
Su questo aspetto di grave inciviltà intendiamo agire con severità ed in questi giorni le forze di Polizia Municipale, su mandato dell’amministrazione comunale, agiranno per reprimere anche economicamente questi gravi comportamenti che danneggiano la collettività inquinando i luoghi dove tutti noi abbiamo diritto di vivere civilmente rispettando la natura e le regole ambientali.