Gallarate - 13 novembre 2024, 00:56

Servizi sanitari a Gallarate: alla serata delle minoranze, appelli alla cittadinanza e diffidenza verso il governatore Fontana: «È smentito dai documenti»

Tra gli interventi, quello del commissario cittadino di Forza Italia, Nicola Mucci: «Qualcuno, forse, sta iniziando a domandarsi se quello che è stato fatto finora è giusto e corretto». La posizione di Giovanni Pignataro (Pd): «A Gallarate non resta nulla. Ma non possiamo permetterci di considerare le cose già decise»

All’assemblea, affollata, sul futuro dei servizi sanitari a Gallarate, andata in scena ieri sera alle ex Scuderie Martignoni, sono emersi alcuni dati. Primo: le forze di minoranza in Consiglio comunale, almeno una quota del mondo dell’associazionismo e una fetta di opinione pubblica, riconducibili in parte ma non esclusivamente all’area del centrosinistra, continuano a ritenere inaccettabile quello che considerano un ridimensionamento drastico dei servizi sul territorio, nell'assetto previsto in ottica ospedale unico. Secondo, Forza Italia, presente ieri in sala con il commissario cittadino Nicola Mucci e la consigliera Belinda Simeoni, dopo la presentazione di una mozione sul tema dei servizi sanitari che approderà in Consiglio comunale (si chiede, fra l'altro, che la città abbia un Ospedale di Comunità e si impegna il sindaco a non firmare l'accordo di programma in caso non ci fossero garanzie in  tal senso), seguendo una linea diversa rispetto al resto della maggioranza che amministra Gallarate, si dimostra più disponibile perlomeno a parlare con le opposizioni e non disposta a tacere critiche rispetto ad azioni, mosse e prospettive emerse nelle ultime settimane. Se il partito è compatto nella scelta, a Gallarate, si vedrà, forse, già con il voto sulla mozione. Terzo, le rassicurazioni del governatore Attilio Fontana sulla futura realizzazione a Gallarate di un Ospedale di Comunità, oggetto di note diramate dal sindaco, Andrea Cassani, e dall’assessore regionale Francesca Caruso (vedi QUI) non convincono le minoranze che, a prescindere, considerano la collocazione in città del servizio come una parte, non grandissima, del problema.

L’affluenza e i consiglieri regionali

La serata organizzata da Partito Democratico, Lista Silvestrini, Più Gallarate, Obiettivo Comune Gallarate e Città è vita ha mobilitato molti. Sala gremita, gente costretta a seguire gli interventi in piedi o accovacciata per terra. In prima fila, i consiglieri regionali Samuele Astuti e Luca Ferrazzi, a più riprese attivi sul tema “sanità gallaratese” (vedi, per esempio, QUI). Il primo ha, fra l’altro, stigmatizzato l’errore di avere scorporato gli accordi di programma, uno per l’ospedale unico, uno per il sedime di Busto e uno per quello di Gallarate: «Se ce ne fosse stato uno solo, di accordo, i sindaci avrebbero avuto un potere contrattuale forte, così, invece, la Regione può scegliere da sola». Ferrazzi ha parlato delle rassicurazioni del Governatore, in contrasto con la posizione espressa dai vertici di Asst sull’ospedale di Comunità. «Ma Asst – ha affermato – fa quello che dice l’assessore al Welfare». Dunque, in buona sostanza, applica quanto disposto a livello regionale.

Forza Italia

Forza Italia è stata l’unica realtà della maggioranza in Consiglio comunale a rispondere all’invito, esteso a tutte le realtà politiche cittadine, degli organizzatori della serata. Nicola Mucci si è espresso in toni a tratti accesi. Sul famoso documento della maggioranza portato in Regione, con richieste in parte evaporate nella sala consiliare di palazzo Broletto con l'intervento di Asst in Commissione sanità (vedi QUI): «Ci siamo recati in Regione e abbiamo parlato con il direttore generale Welfare. Al nostro documento è stata mossa un’unica obiezione e solo su questioni finanziarie. Chiedevamo che i denari provenienti dalle operazioni future sul sedime del Sant’Antonio Abate rimanessero a Gallarate, sul territorio. Si è trovata una formula. In Commissione sanità, a Gallarate, ci siamo trovati con un documento di Asst che creava prospettive profondamente diverse rispetto al disegno condiviso tra la maggioranza e il Dg di Regione Lombardia». Allargando lo sguardo: «Credo si sentisse la necessità di un dibattito franco e schietto (scaturito nell’incontro, Ndr) intorno a quello che forse è il primo problema dei cittadini di Gallarate, il diritto alla salute». Sull’atteggiamento tenuto da Fi: «Rispetto ad altri c’è una differenza che forse si noterà e si svilupperà». Ancora: «Qualcuno, forse, sta iniziando a domandarsi se quello che è stato fatto finora è giusto e corretto».

Le rassicurazioni del presidente Fontana e i nodi irrisolti

La serata è stata coordinata dalla consigliera comunale Sonia Serati (+Gallarate), Massimo Gnocchi (Obiettivo comune Gallarate), Cesare Coppe (Città è vita), Michele Bisaccia (Lista Silvestrini) e Giovanni Pignataro (Pd) hanno riassunto le puntate di una storia partita da lontano. Rievocati, in particolare da Gnocchi, la deroga al dibattito pubblico sul futuro ospedale, la manifestazione fuori dal Sant’Antonio Abate del giugno 2023, la “petizione delle 13mila firme”. Cesare Coppe ha dato voce a una convinzione diffusa in sala, a poche ore dalla nota diffusa dal sindaco, Andrea Cassani, sugli intenti del presidente regionale: «I documenti disattendono quello che dice il governatore. E sono i documenti a parlare». Bisaccia ha rincarato, riferendosi all’Ospedale di Comunità come alla “punta dell’iceberg”. Sotto la punta, le richieste avanzate dalla stessa maggioranza gallaratese in Regione e ridotte a poca cosa, questa l’opinione, nelle prospettive presentate da Asst: «Erano richieste minime rispetto a quello che fa un ospedale, ma dignitose». E via elencando i no o i ridimensionamenti: servizi per la cronicità («…viene concessa praticamente solo la radiografia di base, nella casa di comunità»); servizio ambulatoriale per cronici («…ma solo la presa in carico»), radiologia («…si chiedeva un servizio di livello avanzato, Asst non ha risposto, forse vuole ridurre il servizio alla radiografia toracica in casa comunità»), riabilitazione funzionale, addirittura con palestra e studi medici («…Asst dice l’offerta ci sarà in Casa di comunità per artrosi, tendiniti e simili»), centro dialisi decentrato («Asst pensa a un servizio meno impegnativo, senza presenza di medici»), chirurgia ambulatoriale complessa («…Asst parla di prestazioni a bassa intensità e prestazioni semplici in casa di comunità»).

Gli appelli

«A Gallarate non resta nulla, questa è la sintesi» l’opinione espressa da Giovanni Pignataro. Massimo Gnocchi, citato un passaggio del consigliere Emanuele Monti (Lega) in consiglio regionale (aveva parlato di «…posti letto di continuità assistenziale e cure intermedie e di subacuti» vedi QUI): «Una serata di confronto come questa dimostra che un ospedale non è di destra o di sinistra. La storia di Gallarate passa anche attraverso il suo ospedale». Sonia Serati: «Siamo convinti che questo tema lo dobbiamo affrontare insieme. Dobbiamo essere compatti». Coppe: «Siamo stati bollati come fomentatori e sobillatori per avere chiesto un consiglio comunale aperto su questo argomento. La verità è che questa città ha un fortissimo deficit di rappresentanza, con un sindaco prono rispetto alla Regione».  Di nuovo Pignataro: «Non ci possiamo permettere di considerare le cose come già decise, nonostante i no ricevuti. Faremo le nostre valutazioni sulla mozione (di Forza Italia, Ndr). Vorremmo provare a intraprendere altre iniziative consiliari. Intanto chiediamo la compartecipazione del mondo associativo. Chiediamo l’attenzione, l’impegno, la costanza di ciascuno».

Stefano Tosi, Alice Mometti