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Busto Arsizio | 12 novembre 2024, 20:38

Piscina Manara: «L’auspicio dell’amministrazione è riaprirla per la prossima stagione estiva»

In commissione, davanti alle società sportive e all’allenatore di Martinenghi, arriva quella che l’opposizione definisce una «doccia fredda». L’impianto non riaprirà prima della prossima estate e, per la vasca interna, la possibile ripartenza è per settembre 2025

Piscina Manara: «L’auspicio dell’amministrazione è riaprirla per la prossima stagione estiva»

«L’obiettivo che questa amministrazione deve porsi è garantire la riapertura della piscina per la prossima stagione estiva e, salvo complicanze, la riapertura della parte interna con l’inizio del nuovo anno scolastico».
Lo ha detto questa sera in commissione l’assessore allo Sport Luca Folegani, dando una risposta agli utenti e alle società sportive che da tempo attendevano di sapere quando avrebbero potuto fare ritorno alla Manara.
Indicativamente, dunque, non prima di maggio per la parte estiva. A settembre per quanto riguarda la vasca interna. Insomma, un’attesa non certo breve, ma gli interventi in programma sono cospicui. «Quando la riapriremo la piscina tornerà a essere il fiore all’occhiello che è sempre stata», ha detto il sindaco Emanuele Antonelli, impegnandosi ad andare incontro alle società sportive chiamate a fare sacrifici. Ad ascoltarlo in sala consiliare c’erano Marco Pedoja, allenatore dell’olimpionico Nicolò Martinenghi; Renato Borroni, presidente della Busto Nuoto Sincro; Silvano Trupia, presidente delle Cuffie Colorate, oltre ad alcuni utenti.

L’intervento dell’assessore

Nel suo intervento, sollecitato dalle forze di minoranza, l’assessore Folegani ha ripercorso gli ultimi capitoli della vicenda, dai problemi con Forus all’affidamento ad Aquamore. Con quest’ultima «i rapporti sono buoni e c’è la comune volontà di portare avanti la concessione» (momentaneamente sospesa), ha assicurato Folegani, spiegando che la riapertura a step dell’impianto «non è praticabile».
L’assessore ha anche parlato del servizio di “due diligence” affidato alla società Bms Progetti Srl (leggi qui).

Le critiche della minoranza

«Una doccia fredda per tutta la città», l’amarezza di Emanuele Fiore, esponente del gruppo misto che ha riportato la questione in sala esagonale. «Il precedente assessore allo Sport (Maurizio Artusa, ndr) aveva detto presentando il Dup che andava fiero del salvataggio della piscina. Questo è il risultato, un impianto non disponibile per un anno intero». Fiore ha anche chiesto con timore di possibili ricorsi da parte delle realtà che avevano concorso all’affidamento dell’impianto o di Forus, a causa degli interventi di manutenzione straordinaria che soltanto ora si andranno a effettuare.

«Per dieci anni non è stata fatta nessuna manutenzione straordinaria, è scandaloso – ha osservato Paolo Pedotti (Partito Democratico) –. Abbiamo fatto delle variazioni di bilancio ma la tempistica non è certa. Ora ci sono due mesi per la due diligence e c’è un contenzioso in corso: fateci un elenco nero su bianco degli interventi che si possono fare e si stanno facendo e quali no per via del procedimento giudiziario».

La replica di Antonelli

A quel punto ha preso la parola il sindaco Antonelli, criticando innanzitutto la minoranza: «Voi rendete sempre le cose facile, siete abituati a pensare che gli altri siano incapaci e voi i geni che sanno fare tutto». Poi il primo cittadino ha spiegato che «Aquamore ha lavorato in estate per capire quali fossero gli interventi necessari per riaprire piscina, che cubavano 500-600mila euro. Aquamore stessa ha preferito evitare di subentrare a gennaio-febbraio col rischio di perdite e d’accordo con loro si faranno i lavori. Una volta finiti, tornano a occuparsi della concessione».

Antonelli ha proseguito dicendo che «non possiamo affidarci a quello che ci hanno detto altri, per questo siamo dovuto ricorrere alla due diligence e a una società specializzata nelle piscine. La nostra è molto complicata e va controllata centimetro per centimetro, la parte idraulica, meccanica, elettrica, il riscaldamento. Dobbiamo aspettare l’esito e poi appaltare i lavori. Ecco perché parliamo di maggio. Interverremo anche sulla perdita della vasca da 50 metri. Poi penseremo al project financing. Le cose le stiamo facendo bene, ci dispiace aver chiuso un impianto così bello, ma quando lo riapriremo tornerà a essere il fiore all’occhiello che è sempre stato. Dispiace per le società: non avere Martinenghi sul nostro territorio è un peccato e lo stesso vale per gli altri. Vedremo di andare incontro alle loro esigenze. D’altra parte cercare di tamponare non serve, abbiamo preferito prendere una decisione drastica».

Le scintille

Non è mancata qualche scintilla, in particolare – ancora una volta – il sindaco e Santo Cascio. Il primo cittadino ha ammesso che «abbiamo forse sbagliato a fidarci dei privati, anche perché il Comune non ha dei tecnici specializzati su questa materia». «Come si può avere fiducia in un’amministrazione con un impianto chiuso per un anno perché non si è provveduto a controllare se si facevano le manutenzioni – ha attaccato il consigliere di Progetto in Comune –. È mancata attenzione su un servizio così importante».

Per Gigi Farioli (Popolo, Riforme e Libertà), «se c’è stato un errore è stato quello di tamponare con risposte immediate piuttosto che approfondire il guaio strutturale». Botta e risposta anche tra Fiore e Antonelli, col sindaco che ha sottolineato come sarebbe una presa in giro dare una data certa «al mille per mille» sulla riapertura.

Riccardo Canetta

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