Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno dato esecuzione a tre ordinanze di applicazione della custodia cautelare di cui due in carcere e una dell’obbligo di firma, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, al termine di un’indagine che ha interessato un parcheggio low cost nelle vicinanze del sedime aeroportuale di Malpensa.
Nello specifico, l’attività svolta dalla Compagnia di Gallarate ha avuto inizio con la verifica fiscale intrapresa nei confronti di una società gestita da uno degli indagati e conclusa per la contestazione dell’omessa presentazione della dichiarazione fiscale, per oltre 600 mila euro di base imponibile nonché l’occultamento delle scritture contabili, al fine di ostacolare l’attività di accertamento. Successivamente, sono state analizzate le ulteriori società gestite dal rappresentante legale e dai suoi genitori, individuando quella oggetto di indagine e operante quale parcheggio low cost nel Comune di Somma Lombardo.
In particolare, tale società aveva già accumulato diversi debiti con l’erario e con i fornitori e dunque, ottenuta la dichiarazione di fallimento della stessa, sono state analizzate le transazioni al fine di verificare se vi fossero delle distrazioni in danno dei creditori, tra cui il Fisco.
Dall’analisi dei conti correnti, sono emersi plurimi bonifici a società riconducibili ai tre indagati, ingenti prelievi in contanti, acquisto di smartphone e televisori, pagamento delle utenze domestiche e diversi bonifici per la locazione di un immobile con piscina condominiale sito nel Comune di Vergiate ove due degli indagati erano domiciliati all’atto della perquisizione. Si tratta di spese che, a tutta evidenza, non hanno nulla a che vedere con la gestione e con l'oggetto sociale S.r.l.s. e che risultano prive di giustificativo economico, finanziario, amministrativo e contabile.
Tale disponibilità proveniva dalla fiorente attività svolta in relazione alla gestione di parcheggi, testimoniata dal fatto che, sulla scorta del software gestionale acquisito in sede di perquisizione, è stato possibile ricostruire una gestione di circa 28 mila autovetture a partire da luglio 2022 fino al luglio 2024.
Le condotte poste in essere dagli indagati si caratterizzano per una particolare destrezza e professionalità, per modalità significativamente studiate e organizzate nell'azione e per l'elevato allarme sociale destato, tenuto conto che i tre prevenuti hanno predisposto in modo capillare e articolato un modus operandi costante e reiterato nel tempo ideando e portando avanti con pervicacia un collaudato meccanismo di gestione illecita e poco trasparente di società - sempre svolgenti attività di parcheggio con navetta nella zona dell'aeroporto di Malpensa - avvicendando l'una all'altra in modo da creare - sul piano operativo lo svolgimento di un'attività di impresa senza soluzione di continuità avvalendosi, - sul piano giuridico - di differenti società soggetti giuridici che vengono - sistematicamente - svuotati di risorse e liquidità, omettono di presentare dichiarazioni dei redditi, di corrispondere le imposte, di pagare i dipendenti, così di fatto massimizzando i profitti ed escludendo, di volta in volta, le perdite.
Pertanto, all’esito delle attività investigative, sono stati denunciati i tre rappresentanti legali e di fatto della società di gestione di parcheggi di cui due, già gravati da precedenti specifici per il fallimento di altre società operanti nel medesimo settore, arrestati e condotti presso la casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione del Gip per l’interrogatorio di garanzia mentre il terzo è stato sottoposto all’obbligo di firma.
Inoltre, la Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha chiesto recentemente l’emissione del decreto di giudizio immediato per i tre responsabili. Inoltre, nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari sono stati individuati, presso il parcheggio, tre lavoratori in nero su quattro presenti. Pertanto, considerate le gravi violazioni in materia previdenziale e fiscale, l’attività di parcheggio è stata dapprima sospesa e successivamente chiusa a seguito di cessazione d’ufficio della partita IVA utilizzata per l’attività illecita, su proposta della polizia economico-finanziaria alla competente Agenzia delle Entrate.