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Varese | 08 novembre 2024, 10:11

L'asilo di Casciago, cento anni e uno sguardo al futuro: «Mettiamo il bambino e le sue emozioni al centro»

La scuola dell’infanzia Angela Dell’Acqua si prepara a festeggiare il secolo di attività con una offerta formativa ricca di novità, che verranno illustrate alle famiglie nell'open day del prossimo 23 novembre. La coordinatrice Silvia Sciacca: «Dalla "Stanza atelier" al "Cerchio della parola" ascoltiamo i bimbi e quello che hanno da dirci. Ma soprattutto alleniamo la loro intelligenza emotiva, risorsa alla base dei rapporti sociali una volta da adulti»

La scuola dell’infanzia Angela Dell’Acqua di Casciago ha una lunga storia, di quasi 100 anni. Il 28 ottobre 2025 infatti per il suo compleanno festeggerà il centenario della sua fondazione. Dallo scorso settembre però la scuola ha deciso anche di rinnovarsi, intraprendendo un nuovo percorso  che si ispira al famoso pedagogista Loris Malaguzzi, noto per la sua visione attiva e partecipata di apprendimento dei bambini e delle bambine da 0 a 6 anni.

Cento linguaggi per cento anni della scuola dell’infanzia dell’Acqua
“Il bambino è fatto di 100” recita una famosa poesia del pedagogista reggiano, pensiero che è diventato in centro Italia e in diversi Paesi del mondo l’inno di questa visione pedagogica basata sui diversi linguaggi di apprendimento della prima infanzia. Cda, insegnanti, educatrici, famiglie, bambini e bambine dell'asilo di Casciago da quest'anno scolastico si stanno avvicinando queste ispirazioni pedagogiche, nate circa 50 anni fa ma ancora molto attuali, con il supporto della Coordinatrice pedagogica Silvia Sciacca, da tempo promotrice di una pedagogia in cui i bambini e le bambine siano attivamente al centro dei loro processi di apprendimento.

Proprio per farsi conoscere e far conoscere questa filosofia l’asilo ha organizzato per sabato 23 novembre dalle 9.30 alle 11.30 l’open day (si replicherà anche sabato 25 gennaio): le famiglie intenzionate a iscrivere i propri bambini per il prossimo anno scolastico potranno così toccare con mano le proposte formative della scuola, che offre sia la Sezione Primavera che la Sezione dell’Infanzia, e visitarne gli spazi.

La scuola sorge in via Dell'Acqua, a due passi da Varese, in un contesto immerso nella natura e con uno splendido panorama. Ha spazi ampi e una mensa con cucina interna, garanzia di qualità e controllo dei pasti. Il plus dell'asilo è sicuramente il grande parco alberato che lo circonda, habitat naturale di apprendimento che ha ispirato l’equipe su percorsi outdoor esperienziali come la raccolta dei tesori del giardino in classificatori di recupero (vecchie bacheche di hobbistica) che hanno favorito la classificazione degli elementi naturali trovati (sassi, foglie, pigne, rametti,), la pittura con acquarelli di sassi e foglie e la copia dal vero di elementi naturali.

Gli ambienti luminosi e ampi della scuola hanno poi permesso un’organizzazione degli spazi per “linguaggi differenti” o centri di interesse, come lo spazio musicale, lo spazio destrutturato, quello pittorico, quello motorio, quello simbolico. E' in allestimento, inoltre, la "Stanza Atelier della luce", uno spazio dedicato e dotato di strumentazioni scientifiche tipiche di questo approccio come tavoli di luce, lavagne luminose, microscopi digitali. Il tutto per favorire la partecipazione attiva dei bambini e delle bambine. Proprio la partecipazione è incentivata ogni mattina nel "Cerchio della Parola", un momento della routine quotidiana dove i bambini sono coinvolti in un confronto dialogato sui percorsi intrapresi e sul loro sentire emotivo.

I bambini al centro e il "Reggio Emilia Approach"
Un percorso di evoluzione e cambiamenti, quello della scuola dell'Acqua, che porterà l'asilo al suo primo secolo di vita. «Sono cambiati gli spazi, perché nell'Approccio Reggio Emilia cui ci ispiriamo lo spazio viene considerato il terzo educatore, insieme all’insegnante e al bambino, che ha una valenza paritaria - spiega la coordinatrice Silvia Sciacca - Gli spazi delle sezioni, ad esempio, sono più aperti. Ci sono meno sedie, meno banchi, più postazioni di esplorazione o di interesse. Questo perché i bambini non fanno tutti la stessa cosa contemporaneamente, ma vengono invitati a esplorare diversi centri di interesse. Per i nostri piccoli alunni tutto ciò viene naturale: questo approccio infatti funziona come funziona il cervello delle persone quando apprendono, ovvero per interesse, per piacere di imparare e per motivazione».

Oltre alla Stanza Atelier, che dovrebbe essere operativa da aprile, un altro aspetto che si implementerà ulteriormente «è quello del “Cerchio della parola”, un momento in cui i bambini esprimono le loro opinioni e vengono ascoltati - continua la coordinatrice - L'obiettivo è implementare il dialogo, ascoltare quello che il bimbo ha da dire. Ma soprattutto allenare l’intelligenza emotiva, il cui sviluppo è fondamentale nel processo di crescita. Se un tempo le emozioni venivano spesso considerate “sbagliate”, oggi non è più così: si è scoperto che autoregolare le proprie emozioni, comprenderle e dare loro un nome diventa per il bambino una risorsa di intelligenza che genera empatia ed è alla base di tutti i rapporti sociali, anche da adulti». 

«Durante il "Cerchio della parola", che si svolge ogni mattina, i bambini si ritrovano tutti insieme: le maestre chiedono loro come stanno, se hanno voglia di venire a scuola, se fanno fatica in qualcosa. Parliamo dei progetti da affrontare, di che cosa si è fatto il giorno prima e di che cosa è piaciuto. Insomma un dialogo sul vissuto della scuola quotidiana» spiega Sciacca, che aggiunge un piccolo aneddoto: «Durante uno di questi momenti di dialogo, il giorno successivo all’incontro di inizio anno con le famiglie, una bambina che aveva assistito ha riferito agli altri compagni che "alla riunione con i genitori si è parlato di come far diventare magica la nostra scuola". Magia che stanno portando alla Dell’Acqua in primis i bambini e le bambine stesse, con il loro entusiasmo e con la loro curiosità nello scoprire insieme i 100 linguaggi espressivi unici e straordinari che li caratterizzano».

Un coinvolgimento diretto di bambini e bambine che continua anche nel quotidiano, ad esempio al momento del pranzo nella mensa con cucina interna: «Anche in questo caso i bambini vengono coinvolti: ad esempio, assistiti dal personale, apparecchiano, hanno dei ruoli. Insomma si fa un lavoro di équipe».

Ma come funzionerà l'open day di sabato 23 novembre? «Non serve prenotazione, è sufficiente presentarsi a scuola - spiega Sciacca - Formeremo piccoli gruppi di famiglie che visiteranno i nostri spazi, facendo trovare loro il contesto presente ogni mattina a scuola. Genitori e bambini potranno così giocare e svolgere le attività che noi proponiamo, suddivise per centri di interesse. Abbiamo chiesto ai bambini già frequentanti di realizzare per i nuovi compagni alcuni disegni, nei quali raccontare per immagini che cosa gli sta piacendo di questo approccio». 

B. Mel.

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