«Dopo l'incontro al Mimit di ieri, seguiamo con ancora maggiore apprensione la vicenda degli stabilimenti di Beko Italia (ex Whirphool). Non è stato presentato nessun piano industriale che, pur senza negare la forte crisi del settore, dia una prospettiva di tenuta e rilancio ai 5 stabilimenti coinvolti. È emersa invece, con drammatica concretezza, la volontà di un forte disimpegno nel nostro Paese, cui seguirebbe la chiusura parziale o totale di buona parte dei siti in essere».
Lo dichiarano Alessandro Alfieri e Maria Cecilia Guerra della segreteria nazionale del Partito democratico, in una nota. «Il Golden power annunciato o minacciato dal governo sembra privo di qualsiasi mordenza, mentre molto reale è la situazione dei 5 mila lavoratori dell'azienda che rischiano di perdere il posto e a cui non viene proposta nessuna tangibile tutela così come nessuno sbocco di riqualificazione. Il disinvestimento di BeKo Italia sarebbe un ulteriore colpo all'industria del nostro Paese, con rilevanti riflessi sulla nostra economia e con ricadute occupazionali che vanno contrastate con il massimo impegno. Per questo il Partito Democratico, sia a livello locale che a livello nazionale, è a fianco dei lavoratori di Beko Italia. Abbiamo portato oggi la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori che a Cassinetta sono in mobilitazione, e chiediamo, assieme a loro, e ai lavoratori degli altri siti produttivi di Beko, un forte impegno al governo a fare sì che l'incontro programmato per il 20 novembre serva ad avviare un vero e costruttivo confronto di merito sulle prospettive dell'azienda, che coinvolga tutte le parti interessate. Seguiremo questa importante vicenda anche dal Parlamento, pronti a interrogare il ministro D'Urso sul suo impegno nella vicenda», concludono.