Politica - 08 novembre 2024, 17:38

Licata e l’addio a Italia Viva. «Ne avevo già parlato con Renzi. Forza Italia? Prima di tutto un confronto coi compagni di viaggio»

Intervista con il consigliere regionale, già sindaco di Lozza, che ieri ha comunicato la decisione di lasciare IV. «Il partito ha fatto una scelta in un orizzonte prettamente nazionale, nell'ottica delle prossime elezioni politiche. Legittimo, ma questo ha come effetto il ridimensionamento nei territori», spiega

Con un messaggio agli amici di Italia Viva e una nota stampa, ieri il consigliere regionale Giuseppe Licata, già sindaco di Lozza, ha comunicato l’addio al partito di Matteo Renzi (leggi qui).

Proprio Renzi, nelle scorse settimane, si era recato a Milano per discutere con Licata della decisione del consigliere lombardo, dovuta in primo luogo a un «ridimensionamento nei territori» di un partito che «ha fatto una scelta in un orizzonte prettamente nazionale ».
Di recente, diversi esponenti di IV della zona del Milanese hanno aderito a Forza Italia. E circola la voce di un possibile approdo dello stesso Licata tra gli azzurri. «Alla scelta del contenitore dove declinare il mio impegno, metto davanti un percorso di confronto vero e aperto con i miei compagni di viaggio», precisa il diretto interessato.

Giuseppe Licata, è stata una decisione sofferta più dal punto di vista umano o politico?
«È una scelta sofferta sul piano umano e dei rapporti. Politicamente, invece, è una scelta convinta e consapevole del percorso che ho davanti. Ieri mattina ho parlato con i vertici del partito, compreso Matteo Renzi e Raffaella Paita, presidente e coordinatore nazionale».

Ne aveva parlato anche in precedenza con Renzi?
«Avevo già avuto modo di confrontarmi di persona a Milano con Matteo Renzi, con cui ho discusso delle mie perplessità e delle ragioni per le quali intendevo lasciare il partito, che sono quelle che ho poi scritto nel comunicato. È una decisione che ovviamente non fa piacere, ma Renzi rispetta la mia scelta».

 Ecco, le ragioni. Di fatto ha parlato dello spostamento verso sinistra del partito e della scelta di guardare più a Roma che al radicamento nei territori.
«Non ne faccio un discorso puramente ideologico, il motivo principale è che il partito ha fatto una scelta in un orizzonte prettamente nazionale, nell'ottica delle prossime elezioni politiche. Legittimo, ma questo ha come effetto il ridimensionamento nei territori, vedete ad esempio non aver presentato il simbolo né candidati nelle elezioni in Liguria. Il fatto poi che il partito perda una fetta di elettorato, rispetto al precedente posizionamento al centro, rende molto difficile fare politica nei territori, e con questo intendo il raggiungere risultati concreti per le persone, sedersi ai tavoli politici e chiedere che vengano realizzate le proprie idee. Se il peso del partito si riduce nei territori, l’azione politica diventa meno efficace».

Ora si parla di un suo possibile approdo in Forza Italia.
«Alla scelta del contenitore dove declinare il mio impegno, metto davanti un percorso di confronto vero e aperto con i miei compagni di viaggio, tra i quali ci sono amministratori locali, associazioni, imprenditori e normali cittadini, con le loro istanze che riguardano la sanità, i trasporti, gli aiuti alle famiglie, il supporto a chi fa impresa e molto altro ancora. Ogni decisione su un futuro posizionamento è successiva a questo confronto, che non sarebbe stato serio iniziare all’interno di un partito avendo delle prospettive diverse».

Che cosa succede adesso in Regione, andrà nel gruppo misto?
«La mia intenzione è andare nel gruppo misto. Non ho urgenza di definire subito questi aspetti più tecnici che ci tengo a condividere con i consiglieri del mio attuale gruppo».

Riccardo Canetta


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