Una batosta annunciata.
Con una battuta potremmo dire che s'è vista tutta la differenza tra girone A e girone B. Tornando seri, invece, dovremmo chiederci se è giusto per i tifosi del Varese giunti a Sant'Angelo Lodigiano per quello che si è rivelato un "allenamento" di Coppa Italia perso 3-0 trovarsi davanti una formazione con soli tre undicesimi dei titolari che avevano pareggiato 1-1 con il Vado tre giorni prima.
Se non è questa un'ammissione di considerare la Coppa come un'amichevole o un fastidio, cos'è? A meno che ci si voglia far credere che il Varese abbia una rosa di titolari così forte e completa da rivaleggiare con la sua seconda squadra contro una formazione che nel girone B è sesta a 7 punti dalla capolista Ospitaletto: se così davvero fosse, il gruppo di Floris non sarebbe a -7 dalla capolista Bra, fermata oggi sul pari nel recupero di campionato contro il Caldiero, unica notizia di una giornata che, se ti chiami Varese, devi considerare pessima.
Innanzitutto perché la Coppa Italia nella storia di questo club che, come ci continuano a ripetere, non è certo quello che negli ultimi 9 anni ha vivacchiato nei dilettanti, non è mai stata un impiccio ma un orgoglio, da quando l'Udinese di Zico venne fermata al Franco Ossola nell'83 (2-2 con gol biancorossi di Strappa e Mattei e bianconeri di Zico e Causio) e la Roma di Falcao sullo 0-0 nella stagione successiva davanti a 11 mila spettatori, a quando il Varese di Claudio Milanese andò a vincere due Coppe Italia consecutive in serie D e in serie C a metà anni Novanta. La storia, per noi, conta e fa la differenza, altrimenti non saremmo qui a scrivere queste righe e a tifare da tutta la vita il Varese. Di più: vincere aiuta a vincere e perdere, invece, no. E se questo fosse solo un luogo comune, come mai proprio quel Varese di Claudio Milanese venne promosso dall'allora Interregionale alla serie C2 nell'anno della vittoria della Coppa e, poi, iniziò la scalata verso i playoff per la serie B persi con il Cittadella rivincendola la stagione successiva?
Non eravamo a Sant'Angelo e non sappiamo né vogliamo giudicare la prestazione biancorossa, se non rincuorare tutti quei giovani mandati in campo tutti insieme oggi per la prima volta, sperando che questa "amichevole" sia servita in vista della partita di domenica al Franco Ossola contro la NovaRomentin, anche se non comprendiamo perché debba essere utile una simile mezza figuraccia. E chiediamo naturalmente scusa se ci permettiamo di dubitare che una squadra che subisce 3 gol a Sant'Angelo, e 14 nelle 12 giornate di campionato giocate, possa andare a vincere il campionato, girone A, B o Z.
Sant'Angelo-Varese 3-0 (1-0)
Reti: nel pt 36′ aut. Ferrari; nel st 9′ Grossi, 40′ Arlotti
Sant’Angelo (4-3-3): Avogradi; Confalonieri (1′ st Salera), Gulinelli, Tordini, Baggi; Restelli (26′ st Grandinetti), Gomez, Lattarulo (26′ st Albani); Grossi (21′ st Arlotti), Cazzaniga (29′ st Castelli), Prandini. A disposizione: Cattaneo, Di Maio, Occhipinti, Guerrini. Allenatore: Pascali
Varese (3-4-2-1): Ferrari; Marangon (25′ st Arrighi), Priola, Ropolo (13′ st Bonaccorsi); Ferrieri, Malinverno, Azizi, Giorgi (6′ st Barzotti); Maccioni, Jella (10′ st Gubellini); Lari (10′ st Daqoune). A disposizione: Mandracchia, Fodor, Secondo. Allenatore: Provenzano
Arbitro: Federico D’Andria di Nocera Inferiore (Enrico Antonini di Bassano del Grappa-Angelo Mazza di Reggio Calabria)
Note - Angoli: 1-6. Ammoniti: Baggi (S), Ferrieri (V), Salera (S), Azizi (V)
I gol
36′ pt 1-0, autorete Ferrari: pallone a campanile alzato in area da Lari che il portiere del Varese si fa scivolare addosso e poi rotolare in porta
9′ st 2-0, Grossi: pallone lungo finito a Grossi che si libera facilmente di Maccioni e manda in fondo al sacco
40′ st 3-0, Arlotti: Prandini indisturbato avanza e scarica un destro sul palo, Arlotti arriva facilmente sulla ribattuta e fa tris
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Accadeva un anno fa
Calcio | 06 novembre 2024, 21:14
LA NOTA. Perdere 3-0 a Sant'Angelo in Coppa Italia con la squadra "B" non è da Varese
Con una battuta potremmo dire che s'è vista la differenza tra girone A e girone B, dove i lodigiani sono a -7 dalla vetta, ma restiamo seri e ci chiediamo perché snobbare una manifestazione che nella storia di questo club è sempre stata importante, schierando solo tre titolari della squadra che aveva pareggiato a Vado. Tanto valeva avvisare prima i tifosi arrivati a Sant'Angelo non certo con lo stesso intento
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