Santo Cascio ha sciolto la riserva: resterà in Consiglio comunale. Il consigliere della lista di centrosinistra Progetto in Comune aveva annunciato le dimissioni durante l’ultima assise per contestare il rimpasto di giunta: «Un pagina di brutta politica», aveva detto (leggi qui).
Poi il ripensamento. «Una decisione dovuta a più ragioni – spiega Cascio –. Scaturita innanzitutto per l’applauso dopo il mio discorso. È stato offensivo, come se si dicesse “meno male, chi dissente va fuori dalle scatole”. Questo ha poco a che fare con la democrazia, anzi il dissenso è sale il sale della democrazia».
A Cascio non è proprio andato giù quell’applauso arrivato «dai banchi di Destra. La presidente del Consiglio Meloni si sforza per far apparire la Destra democratica: dica ai suoi che questi atteggiamenti non aiutano».
Ma il consigliere di minoranza critica anche la replica del sindaco Emanuele Antonelli: «Ha detto che “loro fanno”, lavorano, ma i cittadini hanno bisogno di risposte, perché il rimpasto avviene all'interno delle istituzioni».
Cascio precisa: «Io non ho niente contro il rimpasto, un avvicendamento ci sta nella politica, ma non in questa maniera, con una lotta fratricida durata mesi all'interno della maggioranza. A maggior ragione vanno date risposte. Si è detto che è legittimo che i giovani aspirino a entrare in giunta, che è giusto che si avvicendino. Ma funziona così? Si cambia senza nessuna spiegazione? La risposta data dal sindaco è stata peggio del suo silenzio».
Quell’applauso “indigesto” e le parole di Antonelli hanno dunque indotto Cascio a tornare sui propri passi. Ma il consigliere continuerà a sedere in assise anche per via degli attestai di stima ricevuti: «Mi hanno piacevolmente sorpreso le parole di tanti cittadini ma anche di molti consiglieri di maggioranza e minoranza. Una persona che non conosco personalmente, in particolare, ha scritto a un amico comune che "un piccolo rigurgito di dignità fa bene al briciolo di speranza che ci rimane". Ecco, non voglio negare la speranza ai cittadini che pensano che si possa ancora fare politica con la P maiuscola».
Cacio sa che qualcuno parlerà di incoerenza: «Ne sono consapevole, ma cambiare idea è una manifestazione di maturità maggiore rispetto a chi rimane “impietrito” sulla propria idea. Ai giovani bisogna dare esempi di buona politica. E preferisco che mi si tacci di incoerenza piuttosto che non rispondere a questa domanda da parte dei cittadini: resto per far capire che si può e si deve fare buona politica».